Inguacchiando

Post N° 2


Senza il cibo moriremmo…Con il cibo, quando è troppo, rischiamo di morire…Al di là della pura sopravvivenza, cosa c’è nel cibo che ci evoca le reazioni più diverse?C’è chi non si è mai staccato dal capezzolo della madreC’è chi lo sostituisce ad altri piaceri non meno prosaici, come il sesso C’è chi lo rinnega e lo mortifica per rinnegarsi e mortificarsiC’è chi lo esalta e lo innalza anche fin troppo in alto Chi è l’amante del buon cibo, della buona cucina?Un crapulone senza speranza dedito solo al piacere?Un mangione che si ingozza dalla mattina alla sera?O non è piuttosto una sorta di filosofo che prende il meglio di quello che la vita ci può dare, che assapora quello che la natura gli offre, che lo fa con i tempi ed i modi giusti (perché il cibo ha i suoi tempi e le sue scansioni che vanno rispettate)? Io penso che chi ama il cibo e cucinare sia un artista e che quando cucina un piatto lo fa con lo stesso spirito di un pittore che aggiunge la pennellata di colore, o di un musicista che assembla le note per avere la giusta melodia. Assaporare un piatto può non essere solo un’esperienza gustativa, può diventare un viaggio nella memoria, un ricordare affetti e sensazioni… Avvicinarsi alla cucina di altri popoli può farti entrare in sintonia con la loro cultura, perché non ci sono solo i monumenti da vedere, ci sono i sapori e gli odori da scoprire ed i perché siano proprio quelli e come mai…