Creato da giordann72 il 21/10/2011
Giro d'Italia in moto 150°

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E' finita! Ma è finita!?

Post n°12 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da giordann72
Foto di giordann72

Arrivati.

4.181.789.675 millimetri son bastati a girare l'Italia.

Abbiamo calcato l'asfalto di quasi tutte le regioni italiane, abbiamo attraversato tutti i climi (ci mancava la nebbia, che puntuale stamattina ci ha ricoperti sulla E45), abbiamo raggiunto i nostri obiettivi.

All'inizio la chiamavamo "iniziativa", ma alla fine qualcuno l'ha detta "avventura", probabilmente a ragione.
Si, perchè abbiamo incontrato difficoltà che solo l'essere in gruppo ed affiatati ha reso superabili perchè ci si dava conforto e stimolo a vicenda; abbiamo incontrato persone che ci hanno incoraggiato e sono rimaste stupite della nostra iniziativa, dandoci coraggio, conforto, stimolo, anche ammirazione.
In questo dire non siamo modesti, perchè ci siamo resi conto un poco alla volta, man mano che la nostra avventura proseguiva e si formava, che era davvero bella e difficile, significativa e complicata. 

Anche l'affiatamento ha vacillato, e questo segna il punto che lo stres ci ha incalzato, portandoci al limite anche della sopportazione, in certi casi: é qui che l'amicizia, la tolleranza, la pazienza sono diventate compagne di un altro tratto di percorso, ed hanno dato la loro forza per rinsaldare quello che si stava incrinando.

Ma quello che crediamo è che ora quel legame è ancora più solido di prima, perchè temprato.

Lo so, qualcuno potrebbe dire che "la stiamo facendo troppo grande", che in fin dei conti abbiamo fatto un giro in moto come fanno in tanti etc etc etc. Però anche qui c'è modo e modo: noi abbiamo messo "il sale" a questo giro fin dall'inizio, e così anche nei racconti di ogni giorno (che ci mancheranno...Oh! se ci mancheranno...) la relazione sul tragitto si è sempre confusa e ha compendiato il sentire, il commento, la sensazione. 
Insomma, un'esperienza che - come tante cose - puoi leggere in superficie (il giro, un road-book) o più in profondità (le sensazioni,  i problemi che incontri, i pensieri che ti sfiorano, il bello della vita che anche tra le pieghe di un giro in moto si nasconde...).

Fatto sta che siamo ancora frastornati, e non solo dal ronzio che nelle orecchie ovatta ogni altro suono che ci pare di avere sempre la lavatrice in centrifuga nella stanza accanto...

Vedere come va a finire e capire se riusciremo a fare dei passi avanti è il nostro futuro.

IN effetti a tre motociclisti non dovresti chiedere questo: dovresti solo far fare un bel giro in moto, magari con tante curve ampie da pennellare con un filo di gas e la gomma che senti che "tiene" e puoi piegare ancora un poco...
Questo c'è stato: non molto, in verità, ma c'è stato.

A dei motociclisti non chiedi invece delle riflessioni (a meno che non trattino di cavalli o dell'ultimo telaio della ducati - che non ha telaio - ).
Ecco perchè è stato un giro anomalo; un giro - inoltre - in cui andare per sindaci è stato il passatempo quasi quotidiano, e con ottimo riscontro, perdipiù...

 

Alla partenza da Assisi, stamane, la nebbia che ci circondava raccoglieva e isolava; siamo scesi alla Porziuncola, una chiesupola meravigliosa che attira le persone e le accoglie come un abbraccio in cui ti senti chiamato. Stare lì ed ascoltare, in silenzio, riempiva l'animo.

Di lì a poco eravamo già e di nuovo nella nebbia scorrendo per la E45. Niente di notevole da raccontare fino all'arrivo: volevamo qualche familiare ad accoglierci: abbiamo trovato l'accoglienza dei trionfatori!

"we are the champions..." cantava la radio, ai familiari si erano aggiunti gli amici e la festa che ci è stata preparata era degna di un "arrivo" da giro d'Italia! E ci siamo commossi, noi "motociclisti brutti sporchi e cattivi", perchè abbiamo capito che questo giro non lo stavamo facendo da soli, mai.

 

Domani riprenderemo la moto, ma per andare al lavoro.
Avremo qualcosa in più da mettere nella nostra valigia...

Ciao

ESG

 
 
 

Laudato sii mi Signore

Post n°11 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da giordann72
Foto di giordann72

Laudato sii mi Signore per frate cielo, che ci soprasta siccome passeri vaganti nello immenso. Et esso scalda, raffreda o spaura con lo scuro nubilo et ne rallegra col sereno.

 

Laudato sii mi Signore per frate sole, che sì poco da nui si fece mirare nello nostro andare per la terra; et esso é bello et enallumina lo jorno et dà vigore all'homo che lo mondo esplora.

 

Laudato sii mi Signore per sorella pioggia, che tanto i nostri jorni frequentasse; et ella placa et te conduce a te fermare per nullo pericolo rischiare et prova et stringe l'animo del viandante.

 

Laudato sii mi Signore per sorella strada: niuna mai trovammo chiusa et ella porta indove non sappiamo, poiché essa sempre conduce ma seconda l'homo né suoi pensieri et desideri.

 

Laudato sii mi Signore per frate tempo: nello nostro mondo esso scappa e sé nasconde, ma l'homo sa che esso sé dona a chi con cuore claro esso ricerca;

 

Laudato sii mi Signore per sorella moto: et ella è bella et robustosa et forte e di sua possanza noi abbiam jovato lo nostro viaggio che al fine suo si reca.

 

Laudato sii mi Signore pe' i cari amici et cquei che Tu ci posti accanto: con essi vita è più che grande e futuro è certo et ben sereno.

 

***

 

Bastano due passi per Assisi per sentirsi inondare dallo spirito di chi ha vissuto qui ed ora ne intride ogni pietra.

Assisi come punto finale del nostro viaggio, come centro dei quattro estremi, come chiave di volta e come chiave di comprensione.

 

Ad Assisi si vive la pace.

 

Quella che altrove manca o fatica a resistere.

Quella che – quando manca – ci fa vivere male, anche per strada, in moto.

 

Oggi siamo sulla via del ritorno, un ritorno noioso, oltre che lungo e monotono. Un ritorno che pian piano (...per 760 km, alla faccia...) ci riporta verso le nostre vite che per un poco avevamo parcheggiato.

Sì, inutile nasconderlo: in questi giorni abbiamo vissuto una specie di limbo, in cui tanta strada è passata sotto le nostre ruote, tante persone abbiamo incontrato, tanti dialetti ascoltato, tanti e diversi paesaggi visto, tanti odori odorato,...

 

Ora deve iniziare la comprensione; riprendere - nei prossimi giorni - le foto, i video, gli scritti, i ricordi, insomma, ci riporteranno a “digerire” e “ruminare” questa esperienza.

Forse si potrebbe pensare che “è stato solo un bel, lungo giro in moto”.

 

Ma fin dall'inizio per noi NON è stato solo questo.

Abbiamo il compito di chiudere il cerchio, di poter dire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo non solo stradale, ma soprattutto spirituale.

 

Solo allora saremo stati “in moto per unire”.

 
 
 

Alla fiera dell'est

Post n°10 pubblicato il 29 Ottobre 2011 da giordann72
Foto di giordann72

 

 

 

Est, la fine del nostro "quadrilatero": quattro come i punti cardinali, come noi tre più uno, come le dita di una mano meno una, come le due ruote più due...

Ieri sera un altro tocco di unità: la cena con Marco e gli amici del motoclub BMW di Catania, conosciuti anni orsono in Tunisia. Che bello!

Quindi la partenza stamattina. Ma al solito tralascio...allora dietro-front ed ecco le info complete.

Partenza prevista per le 6-6,30; siamo andati a dormire alle 1,30 (blog...), nella notte un cano (cane siculo) ha abbaiato ININTERROTTAMENTE (ghe vegnesse 'na laringite...!), sveglia alle 5,15. Fate due conti.

Durante la notte il dormiveglia si intersecava con un ticchettio che sembrava pioggia. Ci sbagliavamo: ERA pioggia!
Al mattino, a conferma della promessa fattaci dall'arcobaleno il giorno prima, le cose erano cambiate: mentre la sera l'acqua scendeva come torrenti lungo le strade, al mattino presto di oggi non era più così: scendeva a fiumi!

In sella e via, con le nostre belle tute gialle (umide...) nel buio a fari accesi nella notte.
Arrivare all'imbocco dell'autostrada non è stato per niente facile, visto che molti simpatici automobilisti collaboravano al test delle tute accelerando quando ci incrociavano, ottenendo l'effetto "motoscafo nei canali di Venezia": che poesia!

Arriviamo a Messina, con una botta di "fattore C" becchiamo il traghetto che sta salpando ed in 20 minuti siamo di là (adesso "di qua"). Poi sbrighiamo piccole formalità a causa di una manovra azzardatuccia del comandante...e dopo un'ora siamo finalmente a terra.

Via come il vento...circa: descriviamo il contesto. Io ero tranquillo, si doveva prendere l'autostrada Reggio Calabria-Salerno. Poi, una volta sul nastro d'asfalto, visto il numero esorbitante di cantieri l'ho letta al contrario: Salerno-Reggio Calabria!!! Si, argh...era lei! La famigerata tratta più disastrata d'Italia! La più rallentata! La più costosa!
Finalmente ho capito cos'è: un'autostrada ad una corsia. Non avevo capito che era il modo più semplice escogitato per diminuire le spese ed ottimizzare i guadagni!

A fatica, bloccati 9 su 10 da camion che viaggiano a 40 orari, arriviamo pian pianino su su su fino a Sibari. Abbiamo appuntamento col sindaco di Capo D'Otranto alle 12, ma il navigatore ci guarda stranito e ci fa "no" con la manina dal monitor. Non ce la faremo mai.

Giampa allora sfodera tutte le sue doti di facilitatore e negoziatore (esercitate e maturate in ani e ani di duro lavoro sul campo) e circuendo la segretaria la convince a risentirci. Alla fine si risentiranno tre volte (che sia nato qualcosa???), ma l'appuntamento di oggi sfuma e sarà per domattina.

Il resto del viaggio non ce lo ricordiamo nemmeno, abbiamo dormito guidando, in pratica!
Arriviamo verso le 17 ad Otranto e subito ci spariamo a cercare il punto più "estico" d'Italia.
Scopriamo che il primo dell'anno si svolge "il capodanno dei poveri", perchè é la prima terra d'Italia che vede il sole.

Parcheggiamo le moto in fila, fotografiamo, esploriamo: abbiamo davvero "fatto l'impresa"!

Guardarci e "darci il cinque" è un segno che ci viene spontaneo, ma ognuno, dentro di sè, sta dando il senso di questo giro d'Italia.

Lo sappiamo, non è finita: dobbiamo risalire fino ad Assisi e poi a casa.
Ieri parlavo di nostalgia, ma oggi si aggiunge qualcos'altro, un sentimento che vorremmo dilatare, espandere come un olio che bagna e santifica.

Per questo domani saremo ad Assisi, perchè da soli abbiamo solo fatto un giro in moto. Ci vuole quel "qualcosa" in più, che dia senso e che faccia salire più in alto anche i nostri pensieri espressi nella nostra presentazione che forse qualcuno avrà letto.

Arrivare vicino alla fine di un progetto ti permette di vederlo “dal di fuori”; di rivalutarlo e considerarne più aspetti...un po' quello che pian piano succederà nei mesi a venire. Alcuni ricordi resteranno solidi, altri si sfocheranno e diverranno un plasma colorato in cui iceberg di ricordi spunteranno qua e là a punteggiarne la superficie.

Ripensare è rivivere, ri-meditare, scoprire significati nuovi ad un cammino che si è fatto, per quanto in velocità e con puntate rapide tanto da farti confondere un giorno con l'altro.

Ma la valigia è piena, ed il viaggio è – di nuovo - solo all'inizio.

 
 
 

Post nubila solem (speremo...!)

Post n°9 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da giordann72
Foto di giordann72

...dicevano i nostri padri, ma forse non vivevano nello strascico del Nino o chissà che. Fatto sta che anche oggi la pioggia ci ha donato se stessa, ma solo alla fine della giornata, quasi volesse salutarci. E come stupendo addio ci ha anche regalato un arcobaleno che speriamo sia il preludio agli ultimi giorni di viaggio...ASCIUTTO!

Ma, al solito, ci facciamo prendere dagli eventi più belli, invece si deve andare con ordine! Ostrega!

Quindi la notte: in cabina (o GABINA? boh... ;-) non c'é molto spazio, noi eravamo in tre, ognuno con (segue elenco):
- 3 borse (di dimensioni elefantiache, nemmeno dovessimo star via un mese...)
- 1 casco (che pare piccolo, ma alla fine se lo devi mettere da qualche parte è tondo, scivola, non sta, prende il posto di una cassetta di frutta)
- due stivali (...lasciamo perdere i commenti relativi a questi, dopo 4 giorni di pioggia...)
- una tuta antipioggia (bagnata...)
- due guanti a testa (tutti normomuniti di mani e dita)
- giacca e pantaloni da moto (peso di ognuno di essi circa 5 kg, etto più, sudore meno...)
- 18 caricabatterie (macchina fotografica, telecamera, aifon, telefonini, auricolari da casco, il tutto moltiplicato per 3), con a disposizione in GABINA solo 2 prese.
Lasciamo perdere bandane (umide), sacchetti vari, biglietti, portafogli etc etc etc...vi immaginate il casino?

Ecco, in quel casino abbiamo dormito come tre angioletti...o quasi, perchè il dolce dondolio non era proprio gradito a tutti.

Ma fa nulla: abbiamo avuto il nostro riposo tirando a sorte se sopra-sotto-destra-sinistra.
Alla fine è arrivata mattina: possiamo darvi un consiglio? NON PRENDETE IL TRAGHETTO! Andate a piedi, magari in gommone (al momento ce ne sono di convenienti, basta chiedere in Tunisia o Libia...), ma NON IN TRAGHETTO!

L'unica cosa bella è sbarcare. Stop.

Dopodichè la fame ci attanagliava e ci siamo fiondati nel bar più vicino; colazione con cappuccino (e fin qui tutto bene) e cornetto.

Ora, per noi nordisti il cornetto (o briosche, alla francese) è una pasta da forno "imbottita" con un poca di marmellata o crema. Ma poca! Perchè siamo-in-dieta-il-colesterlol-va-su-la-moglie-ci-rintuzza etc etc etc.

Qui no.

Ho detto cornetto imbottito? Ed imbottito sia! Mezzo chilo (più o meno) di marmellata dolcissima, che riempie ogni dove del vaporoso interno del cornetto, esce da tutte le parti al primo accenno di morso, scivola sulle dita (slurp!), cade sul piattino (slur...no, li no!), delizia il palato. Un momento dopo si sente, circa a livello fegato, un colpo sordo: "TUMP"...alla borsa del nostro intestino il colesterolo è salito di 10 punti, altro che spread! Una colazione così va fatta una volta al mese...

Così ritemprati e ri-nutriti saliamo in sella ed eccoci sulle vie della Sicilia per raggiungere Capo Passero.

Va fatta una precisazione anticipatoria: l'appuntamento con il sindaco di Portopalo di Capo Passero era per le 12, minuto più, minuto meno.
Alle 7,48 eravamo a Palermo. Km da percorrere: 348.

...intervallo di aggiornamento...

da "Il giornale di Sicilia" ed. di giovedì 27 ottobre 2011, pag. 7
"TRE UFO ATTRAVERSANO LA SICILIA DA NORD A SUD"
L'avvistamento, confermato nella direttrice Palermo-Agrigento e poi verso Gela ed infine Capo Passero, fa riferimento a tre oggetti non identificati (e per fortuna! ndr) di colore chiaro con punte giallastre, seguiti da un boato rugginoso. Gli oggetti viaggiavano a velocità non precisata (alcuni testimoni suggeriscono circa 400 km/h), a poca altezza da terra e seguendo i percorsi stradali. NOn vi sono dati certi che possano indirizzare verso una soluzione della natura dell'avvistamento, che è stato tuttavia comune anche al nord ed al centro d'Italia negli ultimi giorni.
Verranno tentati contatti con eventuali esseri extraterrestri.

Avete capito tutto: alle 12,55 eravamo davanti al municipio di Capo Passero per i saluti e la consegna dei gagliardetti. Anche qui accoglienza da festa grande, con il capo della polizia municipale assieme al vice-sindaco a farci gli onori di casa. Davvero una soddisfazione ed un gran regalo per noi essere così ben accolti! In fin dei conti tutta 'sta strada per qualcosa...!

Concluso il momento ufficiale, finalmente - dopo giorni di magnareti caldi (ma deludenti) - ci siamo regalati un bel pranzo di pesce (gamberoni-oni, spada senza più spada ma con ottima carne etc etc etc) che ci riconcilia con il mondo. Mi sento molto Montalbano...

E, come il personaggio di Camilleri, anche noi dopo pranzo andiamo in riva al mare. Ma non in un luogo qualsiasi: andiamo nel posto più a sud del sud d'Italia, più di Tunisi (prendete una riga e verificate!). Siamo all'isola delle Correnti. Bello. Bellissimo. Esaltante. Confortante . Coinvolgente.

Giustificazione di un viaggio fatto in punta di ruota, ricorrendo il tempo, accettando (piccoli) sacrifici, ricavando grandi e sempiterne soddisfazioni, scavando già da ora lo spazio per una piccola dose di nostalgia che - ora che abbiamo valicato il limite della metà del nostro viaggio - sempre più s'insinua nei nostri quori (si, col "Q": siamo motociclisti duri e puri!)

Non so il perchè, ma so che "sento" l'arrivo qui come fosse "l'arrivo" più importante di tutto il nostro viaggio.
Come dico, non so il perchè: forse per la distanza (Bardonecchia è tre volte più vicina di Capo Passero rispetto a casa nostra), forse perchè son giorni che viaggiamo, forse perchè tra noi si è creata una sintonia che ci fa fare tutto senza tanti convenevoli.
Vedere il mare e più in là nient'altro è una sensazione di infinito (senza scomodare chi di infiniti ha detto molto di più e molto meglio di noi), di "significato" che possiamo dare alle cose che pensiamo e realizziamo.
Il mare è il simbolo di qualcosa che separa, ma nel contempo unisce; di qualcosa fatto di cielo, di qualcosa che "finisce"...

Sembra quasi che da domani inizierà il nostro ritorno, ed in verità è un po' così, anche se manca la quarta tappa del nostro "quadrilatero" italiano.

E la nostalgia ora si fa strada...

 
 
 

Ti voglio cullare, cullare...

Post n°8 pubblicato il 26 Ottobre 2011 da giordann72
Foto di giordann72

Potremmo iniziare così, visto che siamo in mare ed il nostro traghettone ci sta portando nella terra di Sciascia, di Camilleri, di Falcone e Borsellino.

Ma forse sarebbe meglio descrivere la giornata così com'è andata...

Allora: risveglio e colazione: fin qui tutto bene.

Poi...
-"Me la metto la tuta antipioggia?"
-"Ma no, vedi che non piove?"
-"Però è nuvoloso...potrebbe!"
-"'scolta...: fà ti..."

E così il gruppo si diversifica: tuta si e tuta no.
Sembrano pinzillacchere e problemi di secondaria importanza (il buco nell'ozono è di certo peggio...), però per chi si appresta a percorrere 600 km e briciole un certo risvoltuccio c'è.

Dicevamo che non pioveva.
Alle 8.


Poi...auto.
Poi...strada.
Poi...auto.
Poi...strada.
Poi...auto+strada.
...e via così fino al gradevole tratto che da Bologna porta a Firenze.


Il "TAPPONE APPENNINICO" di Fantozzi: me lo vedo, il ragioniere..."Fantozzi pedalava con determinazione teutonica pensando alla signorina Silvani che lo precedeva, ovviamente confondendo nel travisamento della fatica il sederone del ragionier Filini..."

Per noi, invece, altro che Silvani o Filini: una "filona" di TIR e camion quasi infinita, che da Roncobilaccio arrivava oltre Rioveggio e Pian del Voglio. Ma io non "voglio", non voglio più fare questo dannato tratto di autostrada che pare l'unica arteria a collegare Nord e Sud e che basta un cantierucolo per bloccarla e far bestemmiare centinaia di poveruomini sequestrati sulle loro motrici e condannati ad aspettare che gli "stiamo lavorando per voi" la smettano e davvero lavorino per noi!

Fatto sta che zigzagando, inserendoci, sfiorando, ringraziando, mandando...arriviamo a Firenze in tre ore invece che in una...OK, decisione: saltiamo Firenze.
La nostra meta sarà ROMA!
'a capitale!

E, come da protocollo, dieci chilometri prima tié: sole!
Incredibile. Pare comprato e messo li per noi. E caldo! Ci eravamo dimenticati com'era il guidare con il caldo...

Come dei fusi, dritti dritti, arriviamo davanti al Quirinale!
Chiediamo (da bravi cittadini) al poliziotto di ronda di poter fare una foto lì di fronte: "...c'é il cambio della guardia...solo 5 minuti, eh?"
Ed ecco la foto!

Poi via all'Altare della Patria: meraviglia!
Davanti, una camionetta dei Carabinieri: chiediamo anche a loro di poter fare una foto e...dopo 2 minuti (nemmeno...) eccoci a chiacchierare, a dire "urca che bella la GS", a descrivere il nostro tour...insomma: ci siamo fatti degli amici! E foto anche con loro.
E come andare a Roma e non vedere (e fotografare) il Colosseo? Quindi via: davanti al Colosseo...anzi un poco defilati e con il permesso della Polizia di Roma Capitale ecco la nostra foto.

Sono le 15, quindi non si può aspettare: voliamo lungo l'Ardeatina e raggiungiamo il Grande Raccordo GRanulare e di li la A1 direzione Napule!

Ventre a terra (non perchè é pingue...malelingue!) e ci avviciniamo alla patria di Pulcinella. Solo che il tempo decide di aiutarci di nuovo (che sia il ritorno della partita di ieri?), perché dovevamo concludere il nostro test delle tute, no? Tra l'altro ieri avevamo notato un problema con una di esse e subito Valerisport (nostro sponsor) ci ha aiutato rapidamente per trovare una soluzione!

Pioggia che più pioggia non si può, cielo neronero, a fatica ci riconosciamo e ci teniamo uniti per non perdere la strada verso il porto.
Finalmente entriamo a Napoli e raggiunto il porto facciamo subito esperienza della simpatia e leggerezza dei napoletani: che bel vivere!

Formalità sbrigate in men che non si dica ed eccoci a bordo: la sera si avvicina.

Scrivere il blog è un po' il modo per fare un riassunto, per rivivere ed imprimere i ricordi, le esperienze; oggi tappa di avvicinamento, ma nonostante questo ci restano nel ricordo i volti dei carabinieri incuriositi ed amichevoli, l'efficienza di Valerisport e di Rev'IT, la simpatia dei napoletani, la tenacia di noi tre nonostante la fatica e lo sconforto per il tempo sempre umido (UFFA!!!!)...ma stiamo andando avanti!

Scriveteci, dateci un commento e siate con noi!

ESG

 

 
 
 

Martedì: su 10 ore di moto solo 7 di pioggia (...le altre tre di neve!)

Post n°7 pubblicato il 25 Ottobre 2011 da giordann72

Bè, come diceva Igor (leggi: "aigor") in Frankenstein Junior "...avrebbe anche potuto piovere"...invece oltre che piovere ha anche nevicato!!!

Ma andiamo con ordine, ché i molti fatti ed aneddoti di oggi meritano disamina selettiva ed accurata.

Mattino:
colazione luculliana e signorile nell'agriturismo di Arluno (che non conosce niuno, per far rima, eppure merita!).

Apriamo il pacco che (il sempre grande) Stefano Sacchini ci ha inviato ed ecco arrivarci bandane, occhiali antifog, gadgets vari ed utili! Ri-grande! W Adventureschool!
Facendo colazione scambiamo qualche parola con gli altri commensali, per scoprire che anche uno di essi ha un BMW (povero Ezio...) ed ecco la scintilla.
Volete un'altra chicca? La signora che gestisce l'agriturismo...ha una casa ad Abano! Ma và...!

Beh, dopo i convenevoli, le spiegazioni ("ma che ci fate in giro di questa stagione...") e la colazione suddetta finalmente partiamo, bardati con le nuove tute Rev'it (vedi post specifico). Il tempo atmosferico è abbastanza clemente, nel senso che la pioggia è tale da non disturbare troppo...almeno fino a Torino o giù di li: contattiamo la simpaticissima Luisa (segretaria del Sindaco di Bardonecchia) che ci fa cadere il morale sotto i tacchi. "Ragazzi, qui ci sono venti centimetri di neve!". Ci guardiamo, Giampa (ops...!) saggiamente ci ricorda che "teniamo famiglia", Ezio viene investito di sacro furore avventuriero, Stefano fa da ago della bilancia.
Si decide quindi di partire ed arrivare fin dove Dio vorrà...o forse gli Elementi ci concederanno.

A Susa ci fermiamo per prendere info e gli autostradali ci dicono che "è sicuramente meglio l'autostrada che la statale" (e ci mancherebbe, diciamo no: non sia mai che l'oste dica che il suo vino non è buono).

Proseguiamo, pian piano, finchè usciti da una galleria troviamo neve come fossimo in Lapponia e la moto che pare una gondola a Venezia. Notoriamente una situazione estremamente stabile...

Ma siam venuti qui per tornare indietro? A 13 km da Bardonecchia??? Non sia mai: avanzare!

E noi avanziamo.

Ma le moto non molto, ed allora ci fermiamo a bordo (auto)strada, meditando sul da farsi. In quel mentre la Fata Turchina compare con la sua carrozza (aveva una carrozza? Povero Collodi...), con le fattezze di due agenti della Stradale che, saputo del nostro progetto e delle difficoltà ci dicono:"Voi andate avanti, che noi vi seguiamo fino a Bardonecchia".
Già: fino a Bardonecchia!!! E così con questi angeli custodi arriviamo facile-facile. La sorpresa, però, la troviamo usciti sulla statale: aveva proprio ragione la signora dell'Autostrada: fuori il mondo è brutto, ma brutto-brutto!

Con circospezione, salendo le vie innevate di Bardonecchia (e pensando che dopo poco le avremmo dovute ripercorrere in discesa...!) arriviamo ad un incrocio e lì...rendiamo l'anima al dio Nevoso: STOP!

Contattiamo la cara Luisa che - incredula - placca il Sindaco che stava per uscire, riprogramma tutto ed eccoci nell'ufficio (caldo...) a consegnare il nostro gagliardetto e ricevere i saluti ed i ringraziamenti del sindaco. Tutto il personale presente esce dagli uffici e ci guarda come fossimo marziani (in effetti le tute gialle fanno il loro effettone...!).
Che accoglienza! Che gentilezza! Ci vien quasi da fare un giro del genere al mese...

Fuori ora pare una svendita di Frette: cadono fiocchi di neve che sembrano tovaglie, meglio darsi una mossa!

Ripresa l'autostrada (i timori della discesa vengono fugati dalla nostra ormai consumata abilità nella guida sulla neve...) ci attardiamo a sistemare un gradevole contrattempo e poi, senza sosta se non per benzina e "plin-plin" proseguiamo verso Reggio nell'Emilia.

Detto così non fa né caldo né freddo.

Già; dovrebbe però perlomeno fare "umido": Bardonecchia-Reggio nell'Emilia oggi è stato il campo di battaglia di due squadre di angeli che avevano deciso di fare a secchiate d'acqua, lassù. E noi a prendercele, quaggiù.

L'albergo ci è sembrato un miraggio (invece era la visiera appannata...). Ma ce lo siamo meritato, che dite?

A domani!

ESG

 
 
 

Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane...

Post n°6 pubblicato il 25 Ottobre 2011 da giordann72

Pioggia.Pioggerellina.Acquazzone.Temporale.Fortunale.Alluvione.Diluvio.

...e più non dico...sigh!

Al risveglio di stamane un rumore "come di lavatrice nella stanza accanto che sommessamente lava i panni in vece nostra, uomini del ventunesimosecolo ormai adusi alla ridondante tastiera ma men che meno usi ai dolori di lavandaia".

Un rumore che sembrava...mah...pare...sembra...E'!!!

Quale migliore occasione per fare un accurato test delle tute antipioggiasalvaumidotraspirantfluorescenti che la cara Valeri (onore al merito!) di Valerisport ci ha fornito!

Ce la vedremo, noi e gli Elementi. Impari lotta, soccomberem, garzoncelli pneumaticosi e giessanti (o superteneranti...)?

a tra poco (...il profumo di colazione ci ha già inebriati...)

E+S+G

 
 
 

Primo giorno: e fu sera e fu...FREDDO!!!

Post n°5 pubblicato il 24 Ottobre 2011 da giordann72

Alla fine è arrivata.

La pioggia, intendiamo!

Non poteva mancare, avevamo trascorso mezze giornate a cercare tute, controtute, salopette e platinette per prepararci a dovere. E...udite udite...ce la siamo presa (l'acqua) SENZA tuta antipioggia.

Bello, eh?

Ma va bene così. Le moto han funzionato (Ezio è felice perchè non si è bruciata nemmeno una lampadina del SuperTeneré) e funzionato a dovere portandoci in giro e facendoci divertire. Assai (vero, Stefano?).

Qualche probeamino con gli auricolari l'abbiamo avuto, in verità...ad un certo punto credevo di stare ascoltando la radio invece era Giampa che stava canticchiando tra se e se...a 300 metri dietro di me...MAH, misteri del "dente blu"!
Del pranzo abbiamo già parlato,...non dell'abbiocco che ci ha accompagnato fino almeno a Mezzocorona...

La discesa in Lombardia lungo la Gardesana Occidentale ci ha regalato quel po' di gioia di guidare che ci mancava (e senza pioggia...). Si debbono poi mettere agli atti alcuni aneddoti che hanno riguardato Giampa, poi anche Giampa, forse....Giampa???

Infatti, per essere precisi, anzi precisini, ci chiediamo che tipo di carta di credito egli possegga, poichè viene sputata perfino dalle pompe di benzina. Poi, inghiottiti dal traffico peri-milanese delle diciottoetrenta d'un tratto non l'abbiamo più visto: sicuramente i tutor ce li siamo beccati noi, ma rischiavamo di perdere la colonna ufficiale della nostra iniziativa! Per fortuna non è stato così.

Vogliamo finire in bellezza? Allora vi diciamo che, entrati nel nostro alloggio, abbiamo subito capito che la temperatura interna non era proprio...estiva. Come l'abbiamo intuito? Mentre entravamo è uscito un orso bianco....

A domani, per la seconda giornata!

Ezio, Stefano e Giampa

 
 
 

L'ha ventura ops...l'avventura è iniziata.

Post n°4 pubblicato il 24 Ottobre 2011 da giordann72

Eccoci qua, siamo seduti a tavola a scaldarci membra e...pancia! Il viaggio fino a Pradoi è stato regolare e precisi precisi come tre orologi svizzeri siamo arrivati all'appuntamento con il sig Sindaco (Herr Burgmeister). Accoglienza davvero squisita: i costumi di questa zona d'Italia vogliono che il Primo Cittadino indossi giacca e stemma cittadino e così è stato! Scambio di doni, il gagliardetto di Abano ha fatto bella figura e la firma del Tricolore è stato un momento simpatico di testimonianza. Foto e saluti ci hanno fatto tornare sulla terra: 2,5 gradi e già qualche fiocco di neve...ci hanno consigliato di non attardarci!

Caffè e... riprendiamo il viaggio!

 
 
 

...il nostro saluto al Sic...

Post n°3 pubblicato il 23 Ottobre 2011 da giordann72

Ci dispiace.

Si, parole scontate, ripetute, di circostanza.

Ma vere: la sua simpatia ci faceva perdonare la sua combattività in pista. E l'abbiamo preso in giro per "l'url" e per tante sciocchezze, che tuttavia ce lo facevano sentire vicino, un po' come Valentino: figli di quella terra romagnola che ci dà campioni e persone vere.

Restiamo persone e piangiamo il ragazzo che muore; non dimentichiamo, però, i tanti (troppi) ragazzi che muoiono sulle strade, sul lavoro, per vere stupidaggini: la vita va vissuta, non buttata!

Ciao, Sic!

 
 
 
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