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Post n°11 pubblicato il 30 Ottobre 2011 da giordann72
Laudato sii mi Signore per frate cielo, che ci soprasta siccome passeri vaganti nello immenso. Et esso scalda, raffreda o spaura con lo scuro nubilo et ne rallegra col sereno.
Laudato sii mi Signore per frate sole, che sì poco da nui si fece mirare nello nostro andare per la terra; et esso é bello et enallumina lo jorno et dà vigore all'homo che lo mondo esplora.
Laudato sii mi Signore per sorella pioggia, che tanto i nostri jorni frequentasse; et ella placa et te conduce a te fermare per nullo pericolo rischiare et prova et stringe l'animo del viandante.
Laudato sii mi Signore per sorella strada: niuna mai trovammo chiusa et ella porta indove non sappiamo, poiché essa sempre conduce ma seconda l'homo né suoi pensieri et desideri.
Laudato sii mi Signore per frate tempo: nello nostro mondo esso scappa e sé nasconde, ma l'homo sa che esso sé dona a chi con cuore claro esso ricerca;
Laudato sii mi Signore per sorella moto: et ella è bella et robustosa et forte e di sua possanza noi abbiam jovato lo nostro viaggio che al fine suo si reca.
Laudato sii mi Signore pe' i cari amici et cquei che Tu ci posti accanto: con essi vita è più che grande e futuro è certo et ben sereno.
***
Bastano due passi per Assisi per sentirsi inondare dallo spirito di chi ha vissuto qui ed ora ne intride ogni pietra. Assisi come punto finale del nostro viaggio, come centro dei quattro estremi, come chiave di volta e come chiave di comprensione.
Ad Assisi si vive la pace.
Quella che altrove manca o fatica a resistere. Quella che – quando manca – ci fa vivere male, anche per strada, in moto.
Oggi siamo sulla via del ritorno, un ritorno noioso, oltre che lungo e monotono. Un ritorno che pian piano (...per 760 km, alla faccia...) ci riporta verso le nostre vite che per un poco avevamo parcheggiato. Sì, inutile nasconderlo: in questi giorni abbiamo vissuto una specie di limbo, in cui tanta strada è passata sotto le nostre ruote, tante persone abbiamo incontrato, tanti dialetti ascoltato, tanti e diversi paesaggi visto, tanti odori odorato,...
Ora deve iniziare la comprensione; riprendere - nei prossimi giorni - le foto, i video, gli scritti, i ricordi, insomma, ci riporteranno a “digerire” e “ruminare” questa esperienza. Forse si potrebbe pensare che “è stato solo un bel, lungo giro in moto”.
Ma fin dall'inizio per noi NON è stato solo questo. Abbiamo il compito di chiudere il cerchio, di poter dire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo non solo stradale, ma soprattutto spirituale.
Solo allora saremo stati “in moto per unire”. |
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