Quali sono le nostre speranze per il mondo? Una notte d’inverno dopo la neve, la lunga camminata verso casa, fatue macchie di luna il retro delle nuvole; e il grande peso degli abeti, campi spalancati dove la purezza fluttua come un fantasma. Né vento, né lampada o candela in qualche finestra lontana. Potresti essere il solo animale. Per quanto? Saranno ore. Solo i tuoi passi, e quello che porti sotto il cappotto, ciò che hai ripiegato tra le braccia, ciò che culli nel tuo cuore. Tanto vicino, che forse è diventato il tuo cuore. Forse lo è da sempre. Solo i tuoi passi, e l’oscurità, la sua prossimità, e non gli interessa quel chiarore, molle silenzio dopo la neve. Tu ami l’oscurità? No. Ma perdonami se te l’ho chiesto. E salire le scale, alla fine, allora, e accendere il fuoco, e lentamente, con delicatezza, togliersi il cappotto. Jan Zwicky
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