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Bella giornata di sole ieri, quasi primaverile. Così mi sono detto: perché non approfittarne  e fare un bel giro in centro con i miei due bimbi?. Detto fatto. Armato di passeggino sono uscito con Luca e Sara direzione giostra di Largo Villa Glori. Era diverso tempo che non lo facevamo e penso che passerà ancora mlto tempo prima di rifarlo nuovamente. Perché?. Semplice. Avete mai provato a paseggiare per le vie del centro al pomeriggio?. Un delirio. Auto e furgoni da tutte le parti. Corso Tacito, zona APU e non ZTL, invasa da decine di camioncini e furgoni dei corrieri in fase di consegna merci. Non parliamo poi del budello di Corso Vecchio o dell'altro di via Cavour. Un delirio come dicevo. La zona pedonale completamente in balia di furgoncini diesel che scaricano nell'aria veleni di ogni sorta per consegnare merci che, a giudicare dal via vai che c'era, devono essere tutti salvavita!. Risultato: sono tornato a casa con gli occhi irritati e non oso pensare ai poveri polmoni dei miei figli costretti a respirare quei veleni. Ma possibile che una soluzione alternativa non ci sia?. Possibile che l'orario di carico - scarico merci debba essere illimitato? Possibile non si riesca a organizzare il trasporto merci in maniera diversa?. Prendiamo Padova ad esempio. Lì hanno costruito un deposito merci fuori dalla città. I corrieri convogliano lì i loro carichi, gli addetti alla logistica si preoccupano di smistarli per aree di destinazione e poi li imbarcano su veicoli ecologici (a metano) che fanno il giro della città. Risultato: abbattimento drastico degli inquinanti e maggiore vivibilità per tutti i cittadini. La piattaforma logistica è gestita da Comune di Padova e associazioni di categoria. Tanto difficile? No, basta la buona volontà. Nel frattempo non sarebbe male boicottare i negozi del centro così, con meno clienti, avranno bisogno di meno consegne urgenti.

Anche stamattina le borse mondiali sembrano impazzite con i listini a picco, l'euro che vola sul dollaro, l'oro che sfonda quota 1000 $ e il petrolio che veleggia abbondantemente sopra i 110 $ al barile. E, udite udite, con i prezzi del gasolio che sono ad un passo da quelli della benzina.
E adesso chi glielo dice a tutti gli italiani che hanno rottamato la loro anzianotta auto a benzina per un bel SUV diesel convinti di risparmiare?  Andatevi a guardare lo storico dei prezzi di gasolio e benzina negli ultimi anni e vi accorgerete come l'aumento del prezzo del gasolio vada di pari passo con l'aumento delle immatricolazioni di vetture diesel. la verità è che le compagnie petrolifere hanno trovato la gallina dalle uova d'oro nelle vetture diesel e, tempo qualche mese, vedrete che il prezzo del gasolio supererà quello della benzina. però se permettete gli sta bene a quei fessi che hanno acquistato la panda diesel. ma mi spiegate cosa diavolo se ne fa una casalinga della panda diesel per andare al supermercato a fare spesa?

Al seguente link sono disponibili i valori di PM10 registrati a Terni nel mese di febbraio.
E' inutile sottolineare come, anche febbraio, sia stato un mese nerissimo dal punto di vista delle emissioni di particolato, con decine di sforamenti che, come postato precedentemente, hanno contribuito a rendere Terni fuori legge per quanto concerene il limite dei 35 giorni di superamento da polveri sottili. E, come altrettanto ampiament previsto, la notizia è passata quasi inosservata sui mass media locali, troppo impegnati a dar voce ai nostri dipendenti di turno. E per domenica prossima è stata organizzata una bella domenica a piedi!. Quando qualcuno di questi galantuomini stipendiati da noi ci spiegherà a cosa serve chiudere il traffico la domenica quando circolano il 70% di auto in meno, sarà sempre troppo tardi.

 

Articolo sul Sole 24 ore che spiega come, volendo, è possibile porre un freno all'emergenza rifiuti. L'importante è volere!. E qua mi sa che a volerlo siamo veramente in pochi!!!!. Di sicuro non i nostri dipendenti che preferiscono gli inceneritori.

C'è un piccolo caso di scuola in Lombardia sulla raccolta dei
rifiuti che potrebbe insegnare molto alla Campania (anche se, seguendo
la cronaca di questi giorni, sembra di parlare di un altro pianeta). Il
Consorzio dei rifiuti dei Navigli
che raggruppa una serie di piccoli comuni della provincia di Milano e
di Pavia ha attivato da una decina d'anni un sistema di raccolta
differenziata che prevede, attraverso un sistema elettronico, il
pagamento di una tassa dei rifiuti meno elevata per chi ricicla di più.
Funziona così. Nelle strade dei Comuni che aderiscono al Consorzio non
ci sono cassonetti. Ed è impossibile non fare la raccolta differenziata
perché non si possono buttare i rifiuti da nessun altra parte (a meno
di non caricarseli in auto e portarli altrove, ma è un po' scomodo
oggettivamente oltreché profondamente ingiusto a livello civico).

Così nei comuni del Consorzio Navigli i rifiuti, a seconda della
tipologia, vengono raccolti per strada, davanti alle abitazioni, con un
calendario prestabilito che cambia da Comune a Comune (disponibile
online e aggiornato di anno in anno). A ogni residente il Consorzio
fornisce il contenitore in plastica per la raccolta dell'umido, i
sacchi di diverso colore per la raccolta differenziata (biomais per
l'umido), della plastica (sacchi gialli), e dei rifiuti indifferenziati
(sacco bianco, quello su cui si calcola la tassa dei rifiuti).

Il codice a barre sulla spazzatura.
Oltre ai sacchi a ogni famiglia viene fornito un blocchetto di
tagliandi elettronici con i codici a barre (codice che identifica il
residente o il nucleo familiare). E su ogni sacco bianco - che,
appunto, raccoglie i rifiuti che non vengono riciclati - viene posto un
tagliandino con il codice a barre. L'operatore ecologico attraverso un
lettore ottico risale al nucleo familiare che ha gettato quel
sacchetto. E a fine anno la tassa sui rifiuti viene calcolata tenendo
conto di quanti tagliandini elettronici quel gruppo familiare ha
utilizzato. Il sistema funziona. E dopo i primi tempi di rodaggio ha
permesso di arrivare a dei livelli di raccolta differenziata che
superano il 60 per cento rispetto alla raccolta totale, con punte fino
al 90%.

Una famiglia tipo di quattro persone in questo modo riesce a
"produrre" ogni settimana un solo sacchetto bianco di rifiuti
indifferenziati, e ricicla circa 3/4 sacchi da 50 litri pieni zeppi di
contenitori in plastica (bottiglie, bottigliette, vasetti di
yogurt,...), innumerevoli sacchetti pieni di carta, cartone e giornali,
più 6/7 sacchetti di umido che diventano compost. Concime organico.

Determinante per la riuscita di questo sistema è stato l'incentivo
economico: il risparmio sulle tasse. E la consapevolezza tangibile di
inquinare meno. Il successo dell'iniziativa ha premiato anche alcuni
sindaci della zona che sono stati rieletti con più del 60% dei voti per
il secondo mandato.