Quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto....
... Tutto forse, ma chissà se immagnava che sarebbe diventato un film.
Lo immaginavo il classico film che attira gli adolescenti nelle sale sul filone inaugurato oltre venti anni fa da “Il tempo delle mele” e sempre vincente nel pubblico come testimoniano i più recenti “Ho voglia di te” e simili... Eppure non è così, su stessa ammissione del regista la sua ispirazione viene molto ben più in alto Hair di Milos Forman.
Certo siamo ben lontani da questo come risultato, ma piace il lavoro del regista sui primi piani elegantemente originali, su profondità di campo molto ben sfruttate, su idee visivamente originali, o comunque perfettamente funzionali all’operazione. Piace poi emotivamente la fusione di musica e immagini, e all’inizio promette bene la presentazione dei primi anni 70, purtroppo poi si perde con la narrazione il discorso sull’ambiguità e sulle contraddizioni socio-politiche di quel decennio viene lasciato in sottofondo, salvo riapparire in alcuni, interessanti momenti del film.
Primi anni Settanta, a Roma. Andrea ha diciannove anni, Giulia diciassette. Si incontrano per la prima volta in un bar, per caso. Ancora non lo sanno, mentre si scambiano le prime parole e si guardano negli occhi come scoprendosi, ma quello è un incontro che segnerà per sempre le loro vite. L’amore che segna il passaggi dall’adolescenza all’età adulta e non continuo con la trama per chi non l’avesse ancora visto.