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Scuola. Bambino autistico alla materna, a Salerno non c'è il sostegno


La vicenda di un bambino di sei anni con invalidità al 100% iscritto alla scuola materna: nonostante le rassicurazioni, non c'è l'insegnante di sostegno. I genitori: "Su di lui lo scaricabarile delle responsabilità: a scuola molti bambini potrebbero migliorare ma in questo modo lo fanno peggiorare"
ROMA - Attendono dall'inizio dell'anno l'arrivo dell'insegnante di sostegno, ma l'Ufficio scolastico provinciale è irremovibile: non ce ne sono. E per Francesco (nome di fantasia), così, all'orizzonte non sembra esserci nulla di positivo: "Si lascia - dicono i genitori - che il bambino tenda a peggiorare invece di integrarlo". Francesco è un bambino autistico di 6 anni che vive nella provincia di Salerno: lo scorso anno ha frequentato la scuola materna e la frequenta anche quest'anno, dopo che i genitori hanno appositamente chiesto - e ottenuto - la ripetizione. Nonostante le rassicurazioni e l'impegno della dirigente scolastica, però, la presenza di quel docente che lo scorso anno lo ha accompagnato lungo tutti i mesi dell'anno scolastico non è più garantita e sul piccolo e sui suoi genitori si è scatenata la pratica dello scaricabarile, con l'Ufficio scolastico che chiede alla scuola di provvedere in autonomia e questa che fa presente di non averne le possibilità.La vicenda di Francesco, cui è stato diagnosticato un autismo grave con invalidità al 100%, è raccontata in una lettera dai suoi genitori, Marco e Amelia: i due narrano l'avvio delle pratiche a febbraio 2008, la visita medica richiesta dalla scuola nel mese di luglio, le continue rassicurazioni che il sostegno sarebbe stato garantito anche in presenza dei "tagli" da parte governativa. "Siamo a metà ottobre e della maestra neppure l'ombra", continuano i genitori, che riconoscono l'impegno - finora vano - della dirigente della scuola materna frequentata dal figlio di fronte all'irremovibilità dell'Ufficio scolastico, per il quale in assenza di disponibilità di docenti spetta alla scuola risolvere il problema."E' una vergogna - incalzano i genitori - che nel nostro paese i bambini con patologie invalidanti vengano trattati in questo modo: l'autismo già di per sé è una malattia devastante e noi genitori cerchiamo in tutti i modi di migliorare la qualità della vita. Il diritto allo studio dei disabili dovrebbe essere una cosa sacra perché è da lì che molti bambini potrebbero migliorare anche vivendo situazioni difficili: tutto questo però non ci viene concesso e si lascia che il bambino tenda a peggiorare invece di integrarlo. "Se non avessimo avuto l'aiuto di medici privati saremmo allo sbando e senza un aiuto per nostro figlio", sottolineano i genitori che concludono citando Maria Montessori: "Un paese che rinuncia a curare i suoi bambini rinuncia al suo futuro