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Scuola. Salerno: dopo protesta sui giornali arriva il sostegno per bimbo autistico


La protesta dei genitori di un piccolo di 6 anni scorre su agenzie, quotidiani e siti internet e il giorno successivo arriva la maestra di sostegno: era attesa dall'inizio dell'anno. Il padre e la madre avevano scritto una lettera denunciando ma mancata integrazione e il peggioramento delle sue capacità: "I diritti vengono sopra ogni cosa". Ora il ringraziamento per il lieto fine
ROMA - Dove non poterono le proteste dei genitori, hanno avuto successo gli appelli pubblicati sui mezzi di comunicazione. Si è conclusa con il lieto fine la storia di Francesco (nome di fantasia), bambino autistico della provincia di Salerno che attendeva l'arrivo dell'insegnante di sostegno dall'inizio dell'anno: il giorno dopo la pubblicazione sulla carta stampata e su alcuni siti internet della protesta dei genitori, al piccolo sono state assegnate 25 ore di sostegno con la presenza del docente che si prenderà cura di lui per l'intero anno. Una conclusione che spinge i due genitori, Marco e Amelia, a ringraziare "di tutto cuore quanti ci sono stati vicini" e a rivolgere un appello e un incoraggiamento a tutti i genitori che lottano perché il sostegno e l'integrazione per i loro figli sia garantita: "Non mollate, i diritti dei vostri bambini vengono sopra ogni cosa!".La vicenda, della quale Superabile aveva dato conto nei giorni scorsi, era stata riportata anche sulle pagine del Corriere della Sera, di Repubblica e su alcuni siti internet specializzati: AutismoParliamone.org, Nonsoloabili.org e Tuttiascuola.org. Il bambino, cui è stato diagnosticato un autismo grave con invalidità al 100%, aveva frequentato lo scorso anno la scuola materna, ottenendo immediatamente sostegno e aiuto: anche per questa ragione i genitori alcuni mesi fa hanno chiesto di potergli far ripetere l'anno, in modo da consentirgli di continuare il fruttuoso percorso iniziato. Nonostante le rassicurazioni ricevute nel corso dell'estate, dagli Uffici competenti all'avvio della scuola era arrivata una doccia fredda: "L'insegnante di sostegno non c'è". "E' una vergogna - scrivevano per tutta risposta i genitori del bambino nella lettera di protesta inviata ai mezzi di comunicazione - che nel nostro paese i bambini con patologie invalidanti vengano trattati in questo modo: l'autismo già di per sé è una malattia devastante e noi genitori cerchiamo in tutti i modi di migliorare la qualità della vita. Il diritto allo studio dei disabili dovrebbe essere una cosa sacra perché è da lì che molti bambini potrebbero migliorare anche vivendo situazioni difficili: tutto questo però non ci viene concesso e si lascia che il bambino tenda a peggiorare invece di integrarlo". Poi, subito dopo l'eco sui media, il lieto fine.