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Overdose da Web già alle elementari


PRESO DAL SITO Repubblica La realtà virtuale può creare le premesse dell’aggressività Genitori preoccupati per gli episodi di bullismoIntervento della psicologaLa realtà virtuale puà creare le premesse dell’aggressività Fenomeni di bullismo, magari non gravissimi, già in quarta e quinta elementare: la denuncia arriva dai genitori che hanno preso parte agli incontri che il Sert ha dedicato a questo fenomeno, collegandolo con l’abuso o uso di droga e alcol. «Soprattutto a Monfalcone, la tematica che maggiormente ha interessato i genitori presenti è stata quella del bullismo – spiega Claudia Dominguez, coordinatrice del progetto -. Molti genitori hanno chiesto espressamente come comportarsi quando il loro figliolo è ”vittima” di prevaricazioni o viene coinvolto in comportamenti devianti dal ”gruppo”. E se prima questa tematica riguardava soprattutto i ragazzi delle scuole medie, adesso l’età in cui si iniziano a cogliere le prime avvisaglie del problema è scesa di molto. Tanto che, come Sert, abbiamo ampliato gli incontri ai genitori di bambini di quarta e quinta elementare». Al momento, secondo quanto emerso dalle testimonianze dei genitori, non si tratterebbe di episodi gravi, ma comunque preoccupanti e degni quindi di essere segnalati. L’importante, secondo il Sert, è affrontare tali fenomeni in tempo, per comprendere i primi segni di disagio sociale, devianza e perfino dipendenza. «Anche gli episodi che appaiono innocenti o quanto meno marginali possono nascondere delle insidie – spiega ancora la psicologa del Sert -. A esempio l’attrazione di un ragazzino di questa età per i videogiochi, che lo porta a costruirsi una identità fittizia di ”vincente” può andare a discapito del suo equilibrio e del suo rendimento scolastico, e favorire comportamenti aggressivi, facendolo vivere in un mondo virtuale in cui conta solo il gioco e non l’impegno». La dipendenza da videogioco è una rinuncia del reale che a volte fa da apripista ad altre dipendenze, di droga o alcol, considerando che si tratta di un periodo complesso della vita, il passaggio da infanzia ad adolescenza. «I genitori, gli insegnanti e gli adulti devono intervenire, certamente che in un modo diverso da come hanno fatto con loro i loro genitori in altri periodi. Devono essere imposte delle regole, anche se questo può creare conflitto – specifica ancora la responsabile Sert -. Il conflitto non è uno spauracchio, può permettere agli adulti e ai giovani di differenziarsi. Questa potrebbe essere, se gestita in modo adeguato, una risorsa utile a consentire, sia agli adolescenti che agli adulti, di uscire dai propri luoghi comuni per trovarne altri più adeguati. E soprattutto agli adolescenti per evitare l’instaurarsi di comportamenti legati a un disagio, dando luogo a vere risorse creative». Che non fanno altro che allontanare, a esempio, i problemi legati al consumo di alcol, che a Gorizia e Monfalcone non sono affatto rari anche tra i giovani: una recente ricerca ha evidenziato che Gorizia risulta una delle province in cui sono più numerosi i casi di consumo di alcol tra i tredicenni. Con conseguenze serie, come il passaggio, poi, a sostanze illegali o l’insorgere di disturbi di tipo alimentare o di depressione