silenzio assenzio

aria fina


entra in casa con la sciarpa di lana spessa tirata su fino al naso.-poco fa sul bus un tizio si è alzato improvvisamente dal proprio posto e ha cominciato a gridare SANGUEEE SANGUEEE SANGUEEEEEEEEEEEEEE-è terribile. per quello porto sempre l'Ipod.-piantala, insomma non mi aspettavo che qualcuno facesse qualcosa, il tizio era chiaramente fuso. però nessuno gli ha nemmeno dato un'occhiata, niente. annuisco solo perchè sento di doverlo fare, -milano è una città davvero tentacolare.-e questo cosa c'entra.-non togliermi la mia banalità quotidiana, te ne prego.scioglie la sciarpa stretta a cappio attorno al collo e la appende dietro la porta, ad un gancio che non avevo mai visto prima d'ora. mi stupisco, ogni giorno che passa, di come il mio orizzonte degli eventi si restringa inesorabilmente. -milano è così indifferente-, prosegue.adoro queste sue ingenuità da Bambi ancora umido di placenta.la sento accendersi una sigaretta, -come fai ad avere un figlio in una città così.ups, -siamo incinti?- potete sentirmi trasalire immagino. una risata come perle che scivolano su un tavolo di cristallo.-lo vorresti?-siamo solo ospiti di questa caduca esistenza, amore mio, volere o non volere sarebbe solo un atto di estremo narcisismo.-ah! che gran cazzone sei.-mi adori per questo, no?-per quello e perchè riesci a parcheggiare ovunque.-hanno chiamato i tuoi.-uh, che dicono?-le solite cose.. uh, sapevi di essere nata in un holiday inn?-cioè?-tua madre mi ha fatto promettere di non dirtelo ma era troppo gustosa. devi fartela raccontare, è davvero uno spasso.-vado a farmi una doccia. -oki-...-...-...-amò?-sì?-non sono più molto convinto delle tende optical sai..