L' UOMO E' PROGRAMMATO PER NON PENSARE
E VIVERE NEL MONDO SURROGATO DELLA MACCHINA DEL POTERE ?
IO CREDO CHE TUTTI DEBBANO ESSERE INFORMATI, CREDERE O NON CREDERE DIPENDE DA OGNUNO DI NOI
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Post n°84 pubblicato il 10 Marzo 2011 da chiaroscuro60
Nella terra dei miraggi, si scrive invece di parlare. Questo scatena la fantasia e illude molte persone in internet. Una conoscenza virtuale, io interpreto a modo mio le parole scritte (senza tono) che leggo sul monitor, l'interlocutore idem. E' un dialogo questo ? Eppure molte persone che mi contattano scrivono così. E dopo pochi messaggi si rivolgono a me come se mi conoscessero. " Sono qui per caso, sono qui per curiosità, non cerco niente ". Sono storie, tutti hanno un motivo per stare qui. E tutti prima o poi si fanno prendere dal virtuale. Un mondo effimero dove è molto facile contattarsi e altrettanto facile perdersi. E' difficile capire il confine quando ti trovi a scrivere quello che non dici a nessuno ad una persona che ti sembra ideale, e lei fa lo stesso. Praticamente nessuno pensa che in quel momento l'altro è lo "specchio" dei propri bisogni e dei propri desideri. Prima c'erano gli sms. Scriviamo perchè è meno impegnativo di parlare, perchè si può sognare. Non c'è il confronto reale. " Così non disturbiamo, si fa prima, si spende meno " ce la raccontiamo. Si fa prima? Ci vogliono dieci messaggi per spiegare quello che in due minuti si spiegherebbe a voce. Costa meno? Ho speso di messaggi il doppio che di telefonate. Ma soprattutto le persone che non si conoscono affatto, non si imparano a conoscere in questo modo, ammesso e non concesso che si raccontino il più sinceramente possibile. E poi è arrivato internet. Un gioco fantastico. Posso scrivere tutto quello che voglio, a costo modesto, posso chattare, mandare fotografie, parlare al telefono, vedermi in cam, avere un profilo, avere un blog, e tanto altro. Posso essere in contatto con decine di persone al giorno. Il tempo e lo spazio non esistono nel mondo virtuale, e nemmeno le differenze fra gli individui, differenze di sesso o di età. La fantasia e il bisogno creano una persona TUA SIMILE da un avatar (non necessariamente con la fotografia vera) e da pochi messaggi scritti, ideale che esiste solo NELLA MENTE. Raccontiamoci che con questo mezzo si conoscono MEGLIO le persone, ci scriviamo i pensieri più nascosti. In reatà è una dimensione diversa e molto, molto limitata, non c'è nessuno dei cinque sensi che occorrono per conoscersi. E il tempo al pc aumenta. C'è una quantità di persone che si sentono sole e hanno bisogno di comunicare con questo mezzo, in modo anonimo le persone si sentono libere di scrivere ciò che vogliono e deresponsabilizzate. Possono inventarsi personaggi, e possono essere anche scorrette, possono metterti in lista nera, possono chiudere un nick, possono aprirne un altro. Ci sono profili che hanno 3000 amici. Come si fa a fidarsi di "chissachi" dietro a un computer? Nella vita reale nessuno si comporterebbe in questo modo, molti non avrebbero il coraggio di essere vigliacchi e molti sarebbero giustamente prudenti a raccontare i loro fatti personali dando totale fiducia a sconosciuti. Senza considerare il sistema che ci spia. Una quantità di persone soffre di solitudine. Ci sono le persone che scelgono di passare il loro tempo libero a chattare con sconosciuti per ore, giorni, settimane, senza incontrarli. Ci sono persone che chattano nella stessa città e magari nella stessa strada. Avranno i loro motivi per rimanere viruali, ma queste persone per tutto il tempo che stanno al pc sono PERSE ALLA SOCIALIZZAZIONE REALE. Lo fanno per evasione alla vita reale, internet è il "paese dei balocchi", e si vede dai profili e dai blog con immagini di uomini e donne nudi perfetti e improbabili, copiaincolla di parole di amicizia, di amore e passione, preconfezionate, una profusione di fiori cuori glitters, fate, elfi, angeli, diavoli e luoghi incantati. Persone che hanno o avranno problemi psicologici e sessuali, perchè questo sistema ILLUDE fortemente ma NON SODDISFA. Cosa resta dopo aver chattato, parlato con pc e masturbato in cam? Proprio NIENTE. Nemmeno si ricorda il nome. Ognuno torna alla sua realtà e ai suoi bisogni insoddisfatti. Si passa a un altro nick. E questo è uno STRESS. Illusione e delusione. MANCA IL CONTATTO UMANO. Incontri consumistici on line. Quante volte? C'è sempre un altro contatto, potresti essere più fortunato, un terno al lotto. Diventa dipendenza, passano gli anni e queste persone sono più frustrate e non riescono più ad avere rapporti normali con una persona in carne e ossa., magari non ci provano nemmeno più. Io ne ho incontrato qualcuno. Allora finiremo così ? Tutti isolati e convinti di essere in compagnia? SIAMO SOLI e parliamo sempre meno, ci guardiamo sempre meno in faccia, socializziamo sempre meno, ci confrontiamo sempre meno, ci tocchiamo sempre meno, cerchiamo sempre meno amicizia e intesa reale. Molto presi da mille altre cose, perdiamo di vista la nostra UMANITA'. E ci offriamo schiavi al Sistema del Potere che ci ha dato questo bel gioco. Cosa siamo NOI senza il confronto con gli ALTRI ? http://psicocafe.blogosfere.it/2006/09/la-prossemica-nel-mondo-reale-e-nel-mondo-virtuale.html |
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AREA PERSONALE
ARGOMENTI TRATTATI :
LA CONSAPEVOLEZZA DEL VERO POTERE - LA MANIPOLAZIONE DEI MASS MEDIA - IL TEATRINO DELLA POLITICA - IL TRATTATO DI LISBONA - ISRAELE E PALESTINA - IL MONDO VIRTUALE - LIBERA INFORMAZIONE DAL WEB
Non è vero che la Storia va sempre avanti: l’individuo e la società possono regredire. Pier Paolo Pasolini
BLOG MARISTELLA0109
QUESTO E' IL POTERE
IL TRATTATO DI LISBONA
Paolo Barnard, giornalista free-lance e saggista, unisce una meticolosissima ricerca di fonti certe ad una assoluta libertà di espressione, che non a caso gli è costata una plateale emarginazione dai mass media istituzionali. Laureato in psicologia, ha collaborato con le principali testate nazionali, come La Stampa, Il Manifesto, Il Corriere della Sera, Il Mattino, Il Secolo XIX, La Repubblica, La Voce, Il Sabato, Chorus, Oggi, Avvenimenti. Reporter RAI con Samarcanda durante la Guerra del Golfo (1991), è stato co-fondatore ed ha collaborato per oltre dieci anni con il programma Report su Rai3. Attualmente scrive per Micromega, Golem de Il Sole 24 Ore, agenzie di stampa e testate on line.
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