Creato da TconZERO il 07/06/2009

__________

( l'agonia dell'irrequietezza )

 

 

« reloaded # tico32reloaded # tico38 »

reloaded # tico36

Post n°88 pubblicato il 05 Maggio 2010 da TconZERO

flash.b(l)ack

Post n°36 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da TconZERO


Non aveva ancora nemmeno un accenno di baffi quando venne sorpreso a fumare un mozzicone di n80 dietro la catasta di legno che era nell'aia. Con fare accomodante ma deciso, l'uomo gli disse:
"non avere fretta di fare le cose da grandi che tanto si diventa adulti prima che passi davvero il desiderio di restare bambini; ed a quel punto sarà troppo tardi per poter continuare a giocare".

Per quella che aveva tutta l'aria di uno strano scherzo del destino, al diciottesimo compleanno, anziché la doppietta beretta che gli aveva promesso da sempre, gli regalò la sua pipa preferita, in terracotta, giunta in quel casolare di campagna in un tempo che egli stesso non seppe definire, tanto era remoto.

Qualche mese dopo il ragazzo si incollò lo zaino in spalla con la foga paragonabile a quella con cui si imbraccia un fucile alla volta di una guerra giusta... e partì, abbandonando una realtà che non avrebbe mai più rivisto.
In effetti, pari allo sgomento che si deve provare di fronte al dolore ed al sangue di un infame conflitto si rivelò l'entità del paradosso scemato nel disincanto.
Credeva, infatti, di andare alla conquista di un mondo fantastico e sconosciuto e si ritrovò a dover annaspare tra sfiducie e pregiudizi di natura analoga a quelle che stava abbandonando per sempre; ma in misura amplificata e commisurata alla dimensione della nuova realtà che si ritrovò a vivere.

In quindici anni approntò cinque diversi traslochi, tutti in una città dove via delle rose e una strada che puzza, in realtà, di piscio di cani, via delle perle è ricettacolo di mognotte e spacciatori, via della speranza è una strada senza uscita, via dei tre denari è una sfida più che il prezzo della sua infamia e via di dio esiste davvero ma non è inserita nello stradario, così che nessuno sa come arrivarci.

Finalmente, da alcuni anni vive a due passi da piazza della Pace, centrale alla città, dove confluiscono a raggiera tutte le strade più importanti che indicano la direzione verso la periferia. Ma non l'attraversa mai, per quanto è periferica rispetto ai suoi interessi.

Ogni tanto sente ancora il bisogno di ritirarsi all'ombra della grande quercia che lo ha visto crescere, spensierato e felice; lì, seduto, potrebbe starsene a fumare la sua pipa. Ma sa bene che anche quello è un sogno che non potrà mai realizzare. Non solo perché quella quercia è stata da tempo abbattuta per farne legna da ardere e tantomeno per via di quella pipa che, scivolandogli di mano, si è frantumata in mille pezzi.

Con le sue scarpe di piombo e le ali di cera, per volare si accontenta di ascoltare il rollìo dei motori dei vicini aerei che vanno lontano e che da lontano ritornano, seguendoli sino a che la loro sagoma diventa puntino, invisibile molto prima dell'orizzonte.
E' fino a lì che hanno vita i suoi sogni; è lì che spera di ritrovarli, tutti interi, un giorno.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/interscambio/trackback.php?msg=8781062

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963