i segreti di sara

PECCATO O MALATTIA?


"Quando osserviamo un bambino ci rendiamo conto che non c’è in lui cattiveria più di quanto ce ne sia in un cavolo o in una piccola tigre. Il bambino reca con sé una forza vitale. La sua volontà, cioè a dire il suo inconscio impulso, è di vivere. La sua forza vitale lo stimola a mangiare, a esplorare il suo corpo, a soddisfare i suoi desideri. E’ come se obbedisse alla volontà di Dio. Ma per l’adulto codesta volontà di Dio che è nel bambino rappresenta la volontà del diavolo. Per questo avviene che tutti i genitori incominciano ad insegnare al bambino come vivere. E il bambino cresce presto contro tutto un sistema di proibizioni: questo è cattivo; codesto è buono; fare così e così è da egoisti. Cosicché la voce originale di Dio trova di contro la voce dell’istruzione. La Chiesa definirebbe la prima voce, voce del diavolo, e quella dell’insegnamento morale voce di Dio. Per me sono convinto che i termini dovrebbero essere capovolti, e credo che sia proprio l’insegnamento morale a rendere cattivo il fanciullo. Scopro difatti che tutte le volte che riesco a smantellare l’educazione morale che un cattivo ragazzo ha ricevuto, questi diventa automaticamente buono.... Un desiderio che resti insoddisfatto continua a vivere nell’inconscio. Il bambino al quale si insegna a non essere egoista rimarrà egoista per tutta la vita. L’insegnamento morale frustra così il proprio scopo.Lo stesso avviene nel campo sessuale ... Pochissimi uomini e pochissime donne ardiscono vestirsi diversamente da quella che è la moda. Avere l’approvazione dei nostri vicini è un fattore naturale nella vita umana. E solo un fattore più forte può renderci antisociali ...La madre che punisce il figlio per una piccola abitudine sessuale è sempre la donna la cui disposizione al sesso è di quelle basse. Il profittatore che siede al banco dei magistrati è in buona fede pieno di sdegno contro l’accusato che ha rubato una borsa. E’ perché non abbiamo il coraggio di affrontare la nostra anima a nudo che noi siamo moralisti.Cristo poteva unirsi con pubblicani e peccatori perché sapeva di non essere né migliore né peggiore di loro.Il nostro guidare i fanciulli è soggettivamente un guidare noi stessi. Inconsciamente noi ci identifichiamo con i fanciulli e il fanciullo che più disapproviamo è sempre quello che è più simile a noi stessi. Noi odiamo negli altri ciò che odiamo in noi stessi. E poiché ciascuno di noi è un odiatore di se stesso i ragazzi ne subiscono le conseguenze in schiaffi e botte, proibizioni e prediche morali.Perché odiamo noi stessi? E’ un circolo vizioso. I nostri genitori hanno cercato di migliorare quella natura che Dio ci ha dato. Ci troviamo, così, ad essere sempre in conflitto fra i nostri istinti e la nostra educazione, cioè a dire fra Dio e la coscienza.E codesto conflitto lo trasmettiamo alla nuova generazione".  Alexander S. NeillO NO?...