Durante l'audizione dell'VIII Commissione della Camera del 20 Ottobre 2010 sullo stato di attuazione delle politiche in materia di ambiente, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, certifica lo stato di emergenza permanente in cui versa il nostro paese: "[...] si stima che la spesa dello Stato per le attività di emergenza sia stata mediamente tra 2 e 3,5 miliardi di euro all'anno. La spesa per la prevenzione è stata in media di 250 milioni l'anno; per ogni milione speso per prevenire, ne abbiamo spesi 10 per riparare i danni della mancata prevenzione."La sconfortante diagnosi del ministro Prestigiacomo anticipa di soli 10 giorni gli infausti esiti dell'alluvione in Veneto, che ha provocato vittime e gravi danni, sia alla popolazione civile, sia alle attività produttive, arrivando persino a bloccare per quattro giorni l'importante arteria stradale A4.Il prof. Luigi D'Alpaos, professore ordinario di idrodinamica all'Università di Padova, ha studiato a lungo le fragilità idrauliche del Veneto applicando in modo sistemico la modellazione matematica idrodinamica per simulare gli scenari di propagazione delle onde di piena nel dominio bidimensionale in concomitanza di possibili esondazioni dei corsi d'acqua.Essendo uno dei maggiori esperti di analisi del pericolo idraulico, il prof. Luigi D'Alpaos è stato intervistato da numerosi organi di stampa e telegiornali. Il prof. D'Alpaos, con la consapevolezza che gli deriva da studi che continuano da 40 anni, è convinto che i disastri avvenuti in Veneto all'inizio di Novembre 2010 fossero ampliamente prevedibili ed evitabili. Per il prof. D'Alpaos la pianificazione idraulica in Veneto è del tutto latitante: "Ci sono schemi di calcolo che permettono, partendo da una previsione meteorologica, di generare in via sintetica le piene e di farle propagare per vedere le insufficienze del sistema idraulico".
Alluvione in Veneto 2010 e modellazione idrodinamica bidimensionale
Durante l'audizione dell'VIII Commissione della Camera del 20 Ottobre 2010 sullo stato di attuazione delle politiche in materia di ambiente, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, certifica lo stato di emergenza permanente in cui versa il nostro paese: "[...] si stima che la spesa dello Stato per le attività di emergenza sia stata mediamente tra 2 e 3,5 miliardi di euro all'anno. La spesa per la prevenzione è stata in media di 250 milioni l'anno; per ogni milione speso per prevenire, ne abbiamo spesi 10 per riparare i danni della mancata prevenzione."La sconfortante diagnosi del ministro Prestigiacomo anticipa di soli 10 giorni gli infausti esiti dell'alluvione in Veneto, che ha provocato vittime e gravi danni, sia alla popolazione civile, sia alle attività produttive, arrivando persino a bloccare per quattro giorni l'importante arteria stradale A4.Il prof. Luigi D'Alpaos, professore ordinario di idrodinamica all'Università di Padova, ha studiato a lungo le fragilità idrauliche del Veneto applicando in modo sistemico la modellazione matematica idrodinamica per simulare gli scenari di propagazione delle onde di piena nel dominio bidimensionale in concomitanza di possibili esondazioni dei corsi d'acqua.Essendo uno dei maggiori esperti di analisi del pericolo idraulico, il prof. Luigi D'Alpaos è stato intervistato da numerosi organi di stampa e telegiornali. Il prof. D'Alpaos, con la consapevolezza che gli deriva da studi che continuano da 40 anni, è convinto che i disastri avvenuti in Veneto all'inizio di Novembre 2010 fossero ampliamente prevedibili ed evitabili. Per il prof. D'Alpaos la pianificazione idraulica in Veneto è del tutto latitante: "Ci sono schemi di calcolo che permettono, partendo da una previsione meteorologica, di generare in via sintetica le piene e di farle propagare per vedere le insufficienze del sistema idraulico".