Attenzione

Novembre


Sono forse diventato cieco? L'occhio interiore dell'anima ha perduto la sua virtù ? L'ho veduta, ma  è come se una visione celeste mi fosse apparsa, ché la sua immagine tornò a svanirmi dinanzi. Invano chiamo a raccolta tutte le forze dell'anima mia per evocare quell'immagine. Se mai mi fosse concesso di rivederla, fosse tra cento, saprei immediatamente riconoscerla. Ora ella è svanita, e invano l'occhio della mia anima cerca di raggiungerla con la sua brama... Entrai quando il concerto era appena iniziato, salii le scale e mi sedetti accanto all'organo, su una sedia di legno- distratto, all'apparenza, senza badare a ciò che mi circondava, sebbene nulla passasse inosservato al mio sguardo indagatore- quando il mio occhio cadde su di lei, non più obbedì alla volontà del suo signore. Mi fu impossibile fare un qualsiasi movimento e non potetti scrutarla ma soltanto rimasi a guardarla, fissandola. Come uno schermidore che rimane immobile nella sua guardia, così rimase lo sguardo mio, impietrito nella direzione presa. Mi fu impossibile abbassarlo, impossibile rinfoderarlo entro me stesso, impossibile vedere, poi che già troppo vidi. Ho serbato impresso il ricordo del suo trench nero e di una calza grigia che usciva dallo spacco della gonna che ella portava. Un ricciolo scuro cadeva sulla sua fronte. Tutto qui: lo si direbbe acchiappar nuvole invece di Giunone. Ella è fuggita lontano da me come Giuseppe dalla moglie di Potifar, e dietro di sé ha lasciato solo il suo mantello.