Attenzione

Pomeriggio di pioggia


Si, luce dei miei occhi: perché non ti fermi in tutta tranquillità sotto il portone? Non c'è proprio nulla da ridire se una donna si ripara in un portone quando il tempo è piovoso. Anch'io lo faccio quando non ho l'ombrello e, talvolta, come ora ad esempio, anche quando l'ho. Potrei, inoltre, citare diverse signore stimatissime che non hanno esitato a farlo. Si rimane là tranquilli con le spalle voltate alla strada, in modo che i passanti neppure sappiano se si sta là fermi o si è in procinto di salire a casa. Al contrario, è molto imprudente nascondersi dietro il portone quando questo è aperto per metà, imprudente per ciò che ne consegue, poi che più si sta nascosti e più sarà spiacevole essere scoperti. Ma una volta nascosti, dunque, si rimanga fermi e tranquilli, raccomandandosi al buon genio protettore e a tutti gli angeli custodi. In particolar modo ci si astenga dal guardare fuori per vedere..se la pioggia è cessata. Volendo accertarsene, si faccia un deciso passo in avanti e si scruti seriamente il cielo. Se invece, con fare un po' curioso, imbarazzato e ansioso e insicuro, si sporge il capo fuori per ritirarlo poi in tutta fretta...questo lo si chiama far capolino, e perfino un bambino lo capirebbe. E io, che ci sto sempre, al gioco, mi ritrarrei senza dar risposta se mi si domandasse... Non credere che io nutra qualche pensiero irriguardoso sul tuo conto, certo sporgendo il capo in fuori non avresti nessunissimo scopo, fu l'atto più innocente del mondo. In cambio, non devi pensar male di me. Il mio buon nome e la mia reputazione non lo sopporterebbe. Del resto, fosti tu a incominciare. Ma ti consiglierei di non parlare mai a nessuno di questa avventura, il torto è dalla parte tua. Che cosa ho inteso fare se non ciò che un qualsiasi gentiluomo avrebbe fatto: offrirti cioè il mio ombrello? è una delle donne più vispe che io abbia mai incontrato da tempo, il suo sguardo è così infantile eppure così ardito, il suo contegno così piacevole, così riguardoso, eppure è tanto avida di sapere. Va' pure in pace, gioia mia. Ed ora avvolta nel tuo trench nero vedendoti camminare per il viale alberato penso che avrei dovuto fare con te una più intima conoscenza. Oh! com'è innocente e fiduciosa, senza traccia alcuna di eccitazione. Con quel passo leggero avanza, con quel ritmo dondola la chioma di capelli- ahimè! quel trench nero esige abnegazione.