Attenzione

Desiderio


Grazie, buon caso, a te i miei ringraziamenti! lei era slanciata e superba, misteriosa e grave come un abete, un virgulto, un pensiero, che dal grembo della terra germogli verso il cielo, incomprensibile, incomprensibile perfino a se stesso, un tutto che non ha parti. Il faggio dispone a corona le sue foglie e queste raccontano ciò che è avvenuto sotto di esse; l'abete non ha corona, non ha racconti, è a se stesso enigmatico: così era lei. Nascosta in se stessa; una riposante fierezza era in lei, come il volto ardito dell'abete, che pure rimane inchiodato alla terra. Una tristezza era soffusa in lei come il gemito di un gabbiano, una profonda nostalgia che nulla appagava. Ella era un enigma che enigmaticamente possedeva la propria soluzione; un segreto: e che cosa mai al mondo è tanto bello quanto la parola che lo scioglie? In che cosa dunque la lingua è tanto significativa e tanto ricca? sciogliere: quale senso ambiguo non v'è contenuto, con quanta bellezza e quanta forza non supera tutte le combinazioni da cui quella parola proviene! Se il regno dello spirito è un enigma, finché il legame della lingua non sarà disciolto, e quindi l'enigma stesso, anche una quarantenne sarà un enigma... ... ... Grazie buon caso, a te i miei ringraziamenti! Se mi venisse concesso di vederla durante l' inverno, ella sarebbe avvolta in quel trench nero, forse offesa dal freddo, la crudezza della natura avvilirebbe la sua bellezza. Sono stato fortunato a vederla la prima volta nella stagione più bella dell'anno, in primavera, al tramonto del sole, in riva al mare. Anche l'inverno ha i suoi vantaggi. Un palco soffusamente illuminato al teatro San Carlo di Napoli può essere la cornice appropriata, per arrivare al suo sguardo, ai suoi sentimenti, sfiorarle la mano e amare la bellezza del suo corpo, il ritmo dei suoi movimenti, lo splendore dei suoi occhi, i suoi abbracci, i suoi profumi, i toni colorati del suo viso.