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Mio figlio ha 4 anni: il dito in bocca


 A quattro anni, e anche dopo, tale abitudine è  ancora molto comune. Assai frequente è infatti il caso del bambino che dopo aver pianto o litigato coi compagni della scuola materna, si mette il dito in bocca come segno della riconquista della calma e del benessere. In altre occasioni invece la motivazione non è così esplicita.Ad esempio, mentre i bambini stanno ascoltando una favola, o in genere quando sono intenti a guardare e ad ascoltare, il loro pollice sembra vagare dentro la bocca per esprimere piuttosto un atteggiamento meditativo. Anche in questi casi, quando il bambino assume un aspetto sognante, l’abitudine del dito in bocca sembra entrare a far parte di una condizione di generale di benessere. Sia l’aria sognante che l’atteggiamento di autoappagamento sembrano entrambi modi di ritorno al lontano tempo felice di benessere in cui era solo con la madre.Curare queste abitudini non significa affrontarle con richieste di ubbidienza; molto meglio lasciarle stare; passeranno, da sole, con il tempo. Di giorno potremo forse ottenere che il diversivo creato da altre cose ne diminuisca l’intensità; ma all’ora di andare a letto, i bambini ne avranno bisogno. Fonte: Mio figlio ha 4 anni, Elsie L. Osborne, Armando Editore