La Forma Dell'acqua

Analogie


Montagnalonga è come un fantasma che ritorna.In sordina,dimenticato troppe volte per lasciar spazio a tanti altri misteri "eccellenti".Eppure è recente una tesi che potrebbe rivalutarne le dinamiche,ampliarne i contenuti e paradossalmente ipotizzare un nuovo scenario di guerra ben 9 anni prima del disastro di Ustica.40 anni dopo.Da sempre i parenti delle vittime hanno chiesto a gran voce di non essere dimenticati.Da sempre c'è chi cerca giustizia,chiarezza,sul perchè un normale volo di linea,su una normale tratta,da Roma a Palermo,una normale e tranquilla sera di inizio estate sia andato a schiantarsi contro lo spauracchio di chi quotidianamente atterra a Palermo.Il 5 maggio 1972 furono 115 le vittime.Molte delle quali di ritorno in occasione delle elezioni amministrative che si sarebbero svolte due giorni dopo.Eppure tante,troppe,le incongruenze.Troppa la fretta di redigere una relazione tecnico formale,di archiviare il tutto come errore umano,troppo l'interesse ad attribuire ogni responsabilità ai piloti,rei di essere ubriachi,nonostante l'esame autoptico ne avesse escluso la possibilità.Troppe le incertezze sull'effettivo punto di provenienza dell'aereo(est o ovest).Nessuna importanza alla scatola nera,trovata con il nastro strappato.Nessuna,o comunque scarsa ,la considerazione riservata al rapporto Peri.(vedi)Poi,40 anni dopo,una foto.Che è sempre stata lì.Che ritrae dei fori sospetti all'altezza delle ali,presumibilmente riconducibili a proiettili di grosso calibro.E che hanno spinto uno dei parenti delle vittime a presentare istanza di riapertura dell'inchiesta alla procura di Catania.Quel che sconvolge è il fiume di informazioni che all'improvviso rompe gli argini.Allora si scopre che,in effetti, quella sera ben più di una erano state le comunicazioni tra velivoli e nodi di controllo.E che tutte avevano come punto di congiunzione il cosiddetto Dawn Patrol:esercitazione aeronavale NATO.Gli atti dell'inchiesta,le foto,le testimonianze,la relazione sono state riesaminate di recente dall'avvocato Ernesto Pino e dallo storico Giuseppe Casarrubea.I quali hanno preso in considerazione anche un'altra possibilità,peraltro supportata dalle molte testimonianze dell'epoca fornite anche dallo stesso Peppino Impastato.La Sicilia fascista eversiva aveva terreno fertile,in quegli anni.Pullulava di proseliti.E,cosa da non sottovalutare,questi ultimi gestivano un campo paramilitare proprio appena fuori Cinisi.Ai piedi di Montagnalonga.Il compito di accertare quale delle due piste sia la più verosimile spetta adesso alla magistratura.A chi ,come me,quella montagna la conosce bene,a chi ancora oggi la guarda con gli occhi di chi quella sera ha perso qualcuno resta una certezza:esistono disastri di serie A e di serie B.Esistono drammi che fanno più rumore.Quel che è certo è che,nella corsa all'insabbiamento della verità,questi misteri sono,purtroppo,tutti democraticamente uguali.