GROSSETO (3 agosto) - Il "Piccolo zoo" di Rispescia, vicino a Grosseto, dove erano custoditi circa 250 animali tra pappagalli, istrici, daini, caprioli, puzzole, furetti e tartarughe, è stato messo sotto sequestro dal Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno degli animali) del Corpo forestale dello Stato. Il reato ipotizzato nell'inchiesta che ha portato agli accertamenti è quello di maltrattamento di animali.Al loro arrivo, gli agenti del Corpo forestale hanno trovato nello zoo - una struttura che esiste da oltre 50 anni e oggi gestito da una signora di 77 anni - cinque animali morti (quattro pappagalli e uno scoiattolo), molti in cattivo stato di salute, oltre a voliere, recinti e tettoie fatiscenti. Gli animali vivi e l'intera struttura, circa mezzo ettaro, sono statati posti sotto sequestro per il reato di maltrattamento mentre per i reati di abusivismo edilizio, smaltimento llegale di rifiuti e scarico illegale di reflui si aspetta l'esito di altri accertamenti.Il provvedimento è scattato in seguito ai controlli, eseguiti con ausiliari di polizia giudiziaria, veterinari della Asl, personale dell'ufficio tecnico del comune di Grosseto e ispettori dell'Arpat, volti ad accertare le condizioni di salute degli animali, la regolarità delle licenze edilizie, il metodo di smaltimento dei rifiuti e lo scarico dei reflui.
SOTTO SEQUESTRO LO ZOO DI RISPESCIA
GROSSETO (3 agosto) - Il "Piccolo zoo" di Rispescia, vicino a Grosseto, dove erano custoditi circa 250 animali tra pappagalli, istrici, daini, caprioli, puzzole, furetti e tartarughe, è stato messo sotto sequestro dal Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno degli animali) del Corpo forestale dello Stato. Il reato ipotizzato nell'inchiesta che ha portato agli accertamenti è quello di maltrattamento di animali.Al loro arrivo, gli agenti del Corpo forestale hanno trovato nello zoo - una struttura che esiste da oltre 50 anni e oggi gestito da una signora di 77 anni - cinque animali morti (quattro pappagalli e uno scoiattolo), molti in cattivo stato di salute, oltre a voliere, recinti e tettoie fatiscenti. Gli animali vivi e l'intera struttura, circa mezzo ettaro, sono statati posti sotto sequestro per il reato di maltrattamento mentre per i reati di abusivismo edilizio, smaltimento llegale di rifiuti e scarico illegale di reflui si aspetta l'esito di altri accertamenti.Il provvedimento è scattato in seguito ai controlli, eseguiti con ausiliari di polizia giudiziaria, veterinari della Asl, personale dell'ufficio tecnico del comune di Grosseto e ispettori dell'Arpat, volti ad accertare le condizioni di salute degli animali, la regolarità delle licenze edilizie, il metodo di smaltimento dei rifiuti e lo scarico dei reflui.