IO CE L'HO PROFUMATO

MITI E VATI


Qui dentro bazzica anche gente giovane, esageratamente giovane.Vergognosamente giovane, in alcuni casi: c'è addirittura chi è nato nel periodo reaganiano, come Ally e Pabela, o poco prima, come Cialtrone e Simona.Ragazzi svegli, non dico di no, ma penalizzati dall'età: non hanno le foto del compleanno con le bottiglie di Rosso Antico e Amaro Cora sul tavolo, non sono mai stati usati dai loro genitori come telecomando (modello base: accensione, zapping tra soli due canali, volume), hanno sempre visto Mago Zurlì vestito da bancario anziché da cortigiano gay, magari non sanno nemmeno chi sono Gustavo, Mister Magoo e Febo Conti.Il loro gap maggiore, però, è nei miti. Mi spiego.Potrei dire, con tipica scorrettezza da anziano (l'età avanza, devo cominciare ad impratichirmi nell'utilizzo dei trucchi geriatrici), che i miti li hanno pure, ma di qualità scadente, rispetto ai nostri. Potrei mettere sul piatto, che so, Steve McQueen e Gilles Villeneuve o addirittura, barando sull'età, Jimi Hendrix e George Best, e dire "portatemi i vostri, ora, femminucce".Il punto, però, è un altro: i miti di oggi mantengono il nome (miti, appunto), ma non la sostanza. C'è troppa conoscenza, troppa wikipedia, troppo youtube, troppi blog, troppi dvd. Il mito, per essere tale, deve viaggiare sul "si dice che", senza possibilità di facili riscontri.Ad esempio, il Vate. La storia delle costole asportate è sui libri di storia della letteratura che abbiamo studiato? Rectius: che avremmo dovuto studiare?No, non c'è, però la sappiamo tutti lo stesso. A me la disse, per primo, un amico che l'aveva saputa dal proprio cugino, al quale invece l'aveva rivelata un professore alternativo, ex sessantottino con la barba incolta.Se fosse stato un contemporaneo, saremmo andati sul suo profilo twitter, dove avremmo trovato la cartella clinica ed una sua foto, scattata ovviamente davanti allo specchio del bagno, mentre ammortizzava i costi dell'intervento.Poi, però, avremmo letto su Dagospia la trascrizione dell'intercettazione di una telefonata tra il Sommo Vate ed un amico d'infanzia"Compare Gabrie', ma è vero che mo' te li fai da solo, i servizietti?""Taci.""Chissà quanto risparmi! La segretaria l'hai licenziata, allora.""Sulle soglie della camera operatoria non odorai effluvi che dici umani.""Eh? Non fare il cocciolone, con me, parla come magni gli arrosticini"."Compare Cesidio, quando ho visto il bisturi mi so' cacato addosso per la paura e so' scappato in mutande fino a Lettomanoppello."E così, indignati fino alle ossa, saremmo andati di corsa su facebook, per cancellarci dal gruppo "Sommo Vate Alè Alè Sommo Vate Alè Alè" ed iscriverci a quello "Nano di merda il pitale usalo come casco per la moto giocattolo".Ecco, il mio pensiero l'ho esposto: i giovani sono stati defraudati dei veri miti.Non pretendo che sia una tesi condivisibile, plausibile, ineccepibile, infrangibile e impermeabile. Dirò di più: mi riservo di contestarla io stesso, dal momento successivo alla pubblicazione.Da bravo zio di questi giovani depauperati, però, non posso assistere inerme allo scempio compiuto contro i miei nipoti. La comincerò a colmare io questa lacuna, scrivendo qualche post sui miti della mia generazione.Accetto suggerimenti, ma il primo l'ho già in mente: Rombo di Tuono.