In genere, alle feste di compleanno dei bimbi, io mi annoio mortalmente.Mentre loro giocano, a me tocca stare a parlare con gli altri genitori. E anche se ci sono un po' di mamme bone (di una quindicina d'anni più giovani di me, mediamente), questo non cambia nulla: mi annoio.Alla festa di mia figlia, però, le cose dovevano essere diverse: io ero il papà della festeggiata, non potevo esimermi dal gravoso compito di mettere a proprio agio gli invitati. Che erano prima di tutto i bimbi, mica gli adulti.Così, all'inizio, mi sono messo alla porta del locale per accogliere degnamente i miei amici e i loro genitori. Quando arrivava una femminuccia, le facevo un inchino e il baciamano. Quando, invece, arrivava un maschietto, gli tendevo la mano come si fa con i grandi. Nel momento in cui l'impettitissimo ospite stava per stringermela, però, io la alzavo facendo la mossa di pettinarmi, e dicevo "passa dall'ufficio". Ci sono caduti tutti, avreste dovuto vedere la faccia che facevano, che risate. Che risate io, mica loro, uno a zero per me!Dopo una ventina di minuti passata a salutare, ho raggiunto i miei amici ai giochi. Lì non mi sono divertito tanto, in verità, perché nella casetta non entravo e sugli scivoli mi incastravo col sedere. Ho cercato di imbucarmi sul tappeto elastico, che era abbastanza largo per contenermi, ma i gestori mi hanno cacciato via in malo modo perché c'era un cartello "max 45 kg". E' stato l'ingresso dell'animatrice, avvenuto tra l'iniziale indifferenza dei bimbi e la standing ovation degli ormoni dei papà presenti, che ha fatto entrare la festa nel vivo.Abbiamo ballato, abbiamo partecipato ad un sacco di giochi che non ho capito, abbiamo fatto il tiro alla fune maschietti contro femminucce (chiamale femminucce, tiravano come dei buoi, ci hanno stracciati), abbiamo fatto il trenino dietro Minnie (che ogni tanto, per il caldo, si alzava un po' il testone, facendo intravedere una fittissima barba incolta), e poi ballato ancora.Ad un certo punto, però, mentre ero intento ad autofotografarmi sdraiato per terra insieme a tre amici (14 anni in totale), facendo le facce più buffe che potevamo, ho alzato gli occhi e ho notato di essere osservato un po' da tutti. Mia moglie e mio padre, in particolare, avevano un'espressione di assoluta disapprovazione.Così, dicendo vigliaccamente ai miei amici "su bimbi, adesso basta, il gioco è bello quando dura poco", mi sono alzato e diretto verso il gruppetto degli adulti, dove ho potuto intavolare una piacevole conversazione sui consumi comparati di suv e berline nei cicli urbano ed extraurbano. Sigh!
E' QUI LA FESTA?
In genere, alle feste di compleanno dei bimbi, io mi annoio mortalmente.Mentre loro giocano, a me tocca stare a parlare con gli altri genitori. E anche se ci sono un po' di mamme bone (di una quindicina d'anni più giovani di me, mediamente), questo non cambia nulla: mi annoio.Alla festa di mia figlia, però, le cose dovevano essere diverse: io ero il papà della festeggiata, non potevo esimermi dal gravoso compito di mettere a proprio agio gli invitati. Che erano prima di tutto i bimbi, mica gli adulti.Così, all'inizio, mi sono messo alla porta del locale per accogliere degnamente i miei amici e i loro genitori. Quando arrivava una femminuccia, le facevo un inchino e il baciamano. Quando, invece, arrivava un maschietto, gli tendevo la mano come si fa con i grandi. Nel momento in cui l'impettitissimo ospite stava per stringermela, però, io la alzavo facendo la mossa di pettinarmi, e dicevo "passa dall'ufficio". Ci sono caduti tutti, avreste dovuto vedere la faccia che facevano, che risate. Che risate io, mica loro, uno a zero per me!Dopo una ventina di minuti passata a salutare, ho raggiunto i miei amici ai giochi. Lì non mi sono divertito tanto, in verità, perché nella casetta non entravo e sugli scivoli mi incastravo col sedere. Ho cercato di imbucarmi sul tappeto elastico, che era abbastanza largo per contenermi, ma i gestori mi hanno cacciato via in malo modo perché c'era un cartello "max 45 kg". E' stato l'ingresso dell'animatrice, avvenuto tra l'iniziale indifferenza dei bimbi e la standing ovation degli ormoni dei papà presenti, che ha fatto entrare la festa nel vivo.Abbiamo ballato, abbiamo partecipato ad un sacco di giochi che non ho capito, abbiamo fatto il tiro alla fune maschietti contro femminucce (chiamale femminucce, tiravano come dei buoi, ci hanno stracciati), abbiamo fatto il trenino dietro Minnie (che ogni tanto, per il caldo, si alzava un po' il testone, facendo intravedere una fittissima barba incolta), e poi ballato ancora.Ad un certo punto, però, mentre ero intento ad autofotografarmi sdraiato per terra insieme a tre amici (14 anni in totale), facendo le facce più buffe che potevamo, ho alzato gli occhi e ho notato di essere osservato un po' da tutti. Mia moglie e mio padre, in particolare, avevano un'espressione di assoluta disapprovazione.Così, dicendo vigliaccamente ai miei amici "su bimbi, adesso basta, il gioco è bello quando dura poco", mi sono alzato e diretto verso il gruppetto degli adulti, dove ho potuto intavolare una piacevole conversazione sui consumi comparati di suv e berline nei cicli urbano ed extraurbano. Sigh!