IO CE L'HO PROFUMATO

UNA STORIA TRISTE


Oggi voglio raccontare una storia triste, forse la più triste che io conosca.Anni fa ho frequentato un corso di vela, insieme ad altre sei o sette persone, tra le quali un ragazzino di circa tredici anni, la persona più impacciata ed insicura che mi sia mai capitato di incontrare.Era magrolino, con gli occhiali sedici noni, 28 pollici. Balbettava sensibilmente, non riusciva a guardare le persone in faccia, se capitava che qualcuno si rivolgesse a lui in maniera un po' concitata (può capitare, durante una manovra effettuata da neofiti), gli si inumidivano gli occhi e restava impalato, incapace di fare ciò che gli veniva chiesto.Io e l'altro adulto del corso lo avevamo preso a cuore. Avevamo parlato, tra di noi, di tale mancanza di sicurezza, e cercavamo di infondergliene il più possibile, facendogli fare tutto quel che, da solo, non osava. Ci complimentavamo con lui anche quando faceva una cosa semplicissima, tipo non prendersi il boma in faccia durante le virate.Io gli spiegavo le cose che non capiva, per filo e per segno "Vedi, Giovanni, quando il vento blablablabla, tu devi blablablabla e poi blablablabla", ed anche l'altro faceva la stessa cosa "Antonio, siediti qui, prendi il timone e blablablabla".Un attimo. Antonio? Ma non si chiama Giovanni?- Giovanni, vieni qui, per favore?- Su-su-subito!- Ma tu non ti chiami Giovanni?- Sì.- E perché quando lui ti chiama Antonio non glielo dici, di chiamarti Giovanni?- Pe-pe-perché mi chiamo a-a-anche A-a-antonio.- Ho capito, hai due nomi, all'anagrafe. Ma tu ti chiami Giovanni o Antonio?- Giovanni, A-a-antonio, ed a-a-anche Fra-fra-francesco.- Va bene, hai tre nomi. Che bello! Ma come ti chiama, chi ti conosce?- Chi Giovanni, chi A-a-antonio, e chi Fra-fra-francesco.- ..... sì, ma a casa? Insomma, TUA MADRE, come ti chiama?- U-u-una volta Giovanni, u-u-una volta Antonio, e u-u-una volta Francesco!Mamma, tu compri soltanto profumi per te! Zan zan!