L'angolo di Ishtar

Post N° 3


Samhain è il tempo in cui il semestre scuro comincia. È la fine del ciclo agricolo e della raccolta finale. Qualunque cosa lasciato nei campi dopo Samhain, è proibito raccoglierlo poichè ora appartiene agli spiriti della natura. È giunto il tempo di prepararsi per l'oscurità che verrà. È tempo di concludere qualsiasi commercio non finito in estate, è tempo di saldare i debiti e i crediti ed eventualmente di riscuotere gli interessi. È una delle due " notti degli spiriti ", l'altra è Beltaine. È quando il velo fra i mondi si assottiglia e la comunicazione fra noi e le anime erranti dei morti si fa più facile. I fatati e gli spiriti sono particolarmente attivi in questa notte.Si hanno le visioni e si traggono gli auspici e si fanno le divinazioni. È egualmente uno dei tanti momenti di onorare e ospitare gli antenati morti.Le preghiere e gli alimenti sono lasciati sui gradini della porta ed i portelli degli altari sono lasciati aperti e le sedie supplementari sono messe fuori. I focolari sono puliti ed i focolari domestici sono riaccesi da un falò comune sacro che è acceso per sfregamento. Il dio e la dea patroni di questa festa sono il Dagda ed la Morrigan. Samhain (pronuncia sàuin, ma anche sàun o sevèn) è il termine gaelico, che viene attualmente usato, per indicare la stagione invernale, stesso termine che si usava presso gli antichi popoli celtici, per indicare questa stagione.A Samhain si celebrava il Capodanno celtico, e poichè il freddo era dominio di Cailleach (divinità irlandese che stava ad indicare una strega divina o una divinità creatrice, dea della terra), i rituali riguardavano il mondo dei morti, attraverso divinazione e narrazione di storie.L’anno agricolo celtico, iniziava iniziava con Samhain (in novembre), alla fine dei raccolti, quando il terreno veniva preparato per l'inverno.La vigilia di Samhain (in irlandese Oidhche Shamhna) era tra le festività principali del calendario celtico, probabilmente celebrata il 31 ottobre, e rappresentava l'ultimo raccolto dell’anno.In questo giorno, spiriti e creature fatate, invitano i mortali a trascorrere insieme un anno sulla collina delle delizie insieme a loro; i druidi invece, scrivevano messaggi, per  i defunti, che poi affidavano al fuoco.Una antica leggenda irlandese, racconta che tutte le persone defunte l'anno precedente, tornassero sulla terra per cercare nuovi corpi da possedere per l'anno in arrivo.  Nei villaggi, si spegnava ogni fuoco, per evitare che attirasse gli spiriti maligni e che questi rimanessero nel villaggio: il rito consisteva appunto, nello spegnere il Fuoco Sacro sull'altare e riaccendere il Nuovo Fuoco il mattino seguente. Questo simbolizzava l'arrivo del Nuovo Anno. Quando il mattino giungeva, i Druidi portavano le ceneri ardenti del fuoco presso ogni famiglia, la quale provvedeva a riaccendere il proprio focolare domestico. La migliore spiegazione del perchè  i Celti spegnevano il fuoco, non era quello di scoraggiare la permanenza  degli spiriti maligni, ma perché tutte le tribù celtiche dovevano riaccendere il fuoco da una sorgente comune, il Sacro Fuoco Druidico che era lasciato bruciare nel Mezzo dell'Irlanda a Usinach.Una antica tradizione popolare, ci racconta che, nella notte di Samhain, si praticavano i riti divinatori per la previsione del tempo, per i matrimoni e per la fortuna per l'anno venturo. Come spesso succedeva, con gli elementi 'pagani' del cristianesimo, anche alcune feste celtiche passarono nella cultura cristiana, dopo che i romani sottomisero i Celti, e quando, più tardi i cattolici cercarono di convertirli. Divenne però chiaro alla Chiesa che i Celti, nonostante la loro apparente sottomissione alla cultura cristiana, continuavano ad aderire caparbiamente ad alcuni elementi del loro vecchio credo. A questo punto alla Chiesa Cristiana, non restò che trasferire la festa di Ognissanti da maggio a novembre, per poterla a questo modo unire, agli antichi riti druidici del 31 ottobre.