semplicemente io

Esercizio teatrale 2


Silenzio… troppo silenzio… muri bianchi… solo una finestra… stanza vuota… mi giro intorno… tutto uguale… tutto fermo… fisso un punto, più bianco del bianco… è il riflesso del sole… c’è il sole! Ne sento il calore solo guardandolo… voglio sporgermi da lì, da quel piccolo vetro… ma è alto, accenno un sorriso… ci provo, mi avvicino… salto e… no, impossibile… ci riprovo… mi do lo slancio e… ancora una volta no… non ce la posso fare… torno sui miei passi, vicino a quel quadrato luminoso proiettato in terra… mi accuccio abbracciandomi le gambe… il tempo sta scorrendo… sguardo immobile… penso… silenzio… ancora silenzio… mi sdraio, ho la testa pesante… a mala pena distinguo il muro dal pavimento… bianco… solo il maledetto bianco… chiudo gli occhi… conto il numero dei miei respiri, è l’unico segno di compagnia… 10… 50… 120… quanto tempo è che sono lì, non lo so… ADESSO BASTA! BASTA… BASTA!!! Fatemi uscire… che ci faccio qui… lasciatemi andare… AIUTO! Non c’è nessuno, perché il mio urlo non arriva oltre queste mura… perché! Nessuno mi sente… ho il cuore dentro che scoppia… ho le corde vocali in tensione… denti stretti a bruciare la mandibola… dove siete… perché non mi sentite… eppure grido con tutta la forza possibile… cosa succede, non riesco a muovermi… neanche un muscolo… perché? Ho paura! Sento solo i pugni stretti… le unghie premono sulla pelle quasi bucandola… cambiano colore… dal rosa al rosso, subito violaceo… ma non mi muovo… non più… ho gli occhi imbevuti di lacrime, la bocca spalancata, la saliva non c’è più… riconosco quella sensazione… sì, ora la riconosco… è la solitudine della mia adolescenza… quella che non sono mai riuscita a placare… non serve la ragione… non serve urlare… non serve piangere… ma solo aspettare… aspettare che il sonno arrivi e porti via lo stremo di quella solitudine subìta…