GLOBULO ROSSO...

Post N° 157


Bossi critica aspramente la Gelmini. Prove governative di unità, stima e reciproco rispetto
A dar fuoco alle polveri ci pensa Bossi che, intervenendo a un comizio a Torino, prima esprime la sua idea sul maestro unico: “E’ facile, se è un cattivo insegnante, che rovini il bambino“. Poi parla del ruolo del ministro dell’istruzione: “Per capire che cosa serve alla scuola devi averci vissuto dentro, essere stato insegnante, aver sentito l’odore della polvere“. Cosa che la Gelmini non ha fatto. Infine boccia la novità introdotta dalla Gelmini: “Quando non ci sono i soldi bisogna aguzzare l’ingegno. Costa un sacco di soldi in meno, onestamente, e in un momento in cui non ci sono soldi è normale che salti fuori anche (la proposta, ndr) l’insegnante unico. Ma se c’è un solo insegnante è facile che si rovini il bambino”. Poi conclude tra gli applausi: “La scuola la prossima volta, magari, la chiederà la Lega”.La sensazione nettissima, appena ho letto le dichiarazioni di Bossi, è che ci fosse qualcosa di malinconicamente autobiografico. Essendo chiaro a tutti, che siamo di fronte a uno scherzo della natura, in questo caso se non ha sbagliato Dio, non hanno sbagliato i genitori, sicuramente è mancato il ruolo educativo della maestra elementare. Che tragedia.Colpisce anche il candore con cui Bossi rivela che il piano di riforma del maestro unico, cela solamente la necessità di tagliare la spesa pubblica, senza minimamente preoccuparsi, in realtà, delle conseguenze che potrebbero avere certi cambiamenti sulla formazione dei bambini italiani.L’Umberto svela le ragioni di un cambiamento tanto radicale con la certezza che la cosa non avrà conseguenze. “Seghiamo l’istruzione dei vostri figli per fare cassa, tanto di loro non ce ne frega un cazzo“. Avesse detto così sarebbe stato lo stesso. Ma noi sappiamo che, di fronte a certe dichiarazioni, l’elettorato dodicenne del centro destra non fa una piega e che ormai Bossi non lo caga nessuno. Se ne sta li a fare lo spaventapasseri, gli danno una pacca sulla spalla e un buffetto ogni tanto per farlo contento, e non mi stupirei se, alle cene a casa di silvio mangiasse nell’angolo, col cucchiaio di legno e una ciotola infrangibile.