iononmangio

meglio suicida piuttosto che grassa


non ho pių scritto dal giorno in cui ebbi quell'idea. nemmeno sfogarsi o lasciare un segno qualunque aveva senso: tanto, per chi? per cosa? niente e nessuno, il nulla pių assoluto. un nonsenso.alla fine a quella visita ci sono andata. e ci sono andata per caso, perchč me ne ero anche dimenticata e quando me ne sono ricordata le ho dato cosė poca importanza che mi sono detta mah, vediamo col lavoro come sono messa... se non ho nulla da fare ne approfitto per andare a fare shopping. a sperperare un pō di soldi in vestiti che non ho mai occasione nč voglia di mettere. un pomeriggio di vacanza.ed invece č andata diversamente. rispondevo alle sue mille domande senza provare nulla... completamente staccata dalla mia vita e dai miei problemi, forse perchč abituata a raccontarli al medico di turno.Mi colpiva il fatto che sembrava prendere la mia storia molto seriamente, con un'espressione grave... sembrava non riuscire a districarsi tra le vicende, i ricoveri, le medicine, le patologie. Ripeteva spesso, "mi faccia capire".Alla fine sembrava aver capito abbastanza per poter affermare che la mia situazione č complicata e complessa, e che la sua proposta č il ricovero.Basta una parola per far riaffiorare nella mente cosė tanti ricorsi, immagini, stati d'animo... ricovero, ancora? ed in psichiatria per di pių? Ma sono cosė grave? Forse non me ne rendo conto. Forse, come ha detto lei, ci sono cosė abituata che per me č diventato normale.Ero convinta di andare e sentirmi dire le solite fesserie, poi una pacca sulla spalla e qualche pastiglia con un nome diverso, o magari nemmeno quello. Non me lo aspettavo comunque alla prima visita.Le chiedo un'alternativa, ma dice che se non accetto il ricovero non mi prende in cura."Lei č giovane, ha tutta la vita davanti... non le piacerebbe vivere una vita normale, senza tutti questi problemi?": pendevo dalle sue labbra. Io non lo so com'č stare senza tutti questi casini. esiste una soluzione diversa dal suicidio e pių allettante?E cosė sono in lista, una lista lunga, pare.Dovrei sentirmi meglio, no? Uno mi sventola sotto il naso la chiave di tutto - o quasi - ed io mi sento addirittura peggio? Era successo cosė anche l'altra volta.Forse č la paura dell'ignoto che quel reparto rappresenta per me. Sicuramente la soffferenza che provo nel rivivere la distanza e l'indifferenza della gente che mi vuole bene: quando sto peggio non si avvicinano, ed io mi sento sempre pių sola nella mia merda, e sempre pių convinta che il suicidio č l'unica via, perchč in un mondo cosė io non ci riesco a stare, tra persone cosė io non ci riesco a stare... colpa mia, che sono fatta male. Ma non riesco a tollerare quell'egoismo - che molti definiscono sano - che caratterizza il genere umano.Non volgio crearmi false illusioni, non voglio sperare che io esca da quell'ospedale e sia in grado di vivere. Mi sembra cosė impossibile.Ma supponendo anche che sia possibile, la condizione sine qua non per farmi ricoverare č non ingrassare. le medicine che ha citato so che fanno ingrassare, non tutte e non per tutti, ma io non devo essere tra questi. Preferisco non guarire e suicidarmi piuttosto che ingrassare.