IO SONO ANCORA

"cui prodest scelus, is fecit"


 In questi anni difficili, tutto può essere. Un esempio è il comportamento dei partiti politici e dei signori del potere, questi, pur di non toccare il voto di scambio, hanno lasciato che un territorio enorme, Campania e parte del Lazio, venisse messo a soqquadro dalla mala vita che vi ha sotterrato e bruciato di tutto di più affibbiando alla zona l'appellativo di "Terra dei fuochi".  Ebbene, questi signori, hanno di recente  emesso una disposizione di legge che impedisce ai contadini di bruciare i residui della potatura, quasi fossero loro responsabili di quanto avvenuto e non chi aveva il dovere se non l'obbligo di vedere e intervenire. Un provvedimento quindi, inopportuno se non iniquo, che scarica sul groppone del popolo bue e dei responsabili locali, il peso di tutto il mal fatto. Pensate, si aggredisce e si cancella con leggerezza, una tradizione che dura dall'inizio dei tempi. Questa, com'è noto, dava al coltivatore e al contadino in genere, dopo il sudato lavoro di potatura, la possibilità di completarla bruciando sul posto i residui. E' vero i tempi cambiano, ma con tanti problemi, perché crearne altri? E sempre ai più deboli."Cui prodest?". Se questo è un Paese, meglio ancora se questo è un popolo, vincerà il nuovo vero e costruirà un Paese  migliore.