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A volte… non ritornano.

Post n°11 pubblicato il 26 Maggio 2010 da Faccio_le_capriole

Sono parecchi i fantasmi che albergano nella mia mente.
Albergano proprio intendo dire. In piccole suite dotate di tutti comfort, aria condizionata, vasca idromassaggio, sauna, ADSL, servizio in camera ed anche la tv satellitare di Sky, su maxischermo a led e con i porno gratis.
Devono trovarsi così bene lì, nella mia mente, che stentano ad andarsene. Non ci pensano proprio.

Stanotte dormivo, credo.
Poi d’un tratto suona il telefono. Quello di casa. Quello che non suona mai se non per vendermi un abbonamento a Fastweb o l’olio extravergine biologico, o la macchinetta del caffè con le cialde, o il depuratore dell’acqua ad osmosi inversa, o l’abbonamento di un anno a “Caccia e pesca”. “Caccia e pesca?” “CACCIA E PESCA”!?!?!?!?!??
Ma ti conto? Propormi l’abbonamento a “Caccia e pesca” !! a me !!!! Io che ho pianto una settimana quando il mio pesce rosso si è suicidato buttandosi fuori dalla palla di vetro. E quando è successo non avevo 6 anni, ma ne avevo 23.

Suona, suona, suona.

I telefoni “fissi” moderni, sono sempre più simili a cellulari ed il mio cordless non fa eccezione.
E’ uno dei miei tanti feticci tecnologici con tasti a sfioramento, vivavoce con surround, non prende il segnale anche se stai facendo il palombaro a mille metri di profondità ed ha trecento suonerie diverse prememorizzate, dalla mazurca di Chopin ad un assolo, in puro stile “speed matal” come lo farebbe K. K. Downing dei Judas Priest.

Dannazione il mio telefono suona. E non la smette più. E’ notte è buio, sono solo, ho paura e sono avvolto in un sudore gelido, abbracciato ad un cuscino ortopedico sgonfio. Continua a suonare.
Ma come diavolo fa a suonare? E come diavolo fa a suonare come facevano i telefoni bigrigio. L'S62 della Siemens, quello grigio con la rotella ed il correttone, per intenderci.
Ve lo ricordate il suono di quei telefoni? Nessun suono di sintesi, ma un vero campanello comandato da un piccolo e semplice sistema elettromeccanico. Drinnnn Drinnn…
Mi alzo di scatto. Seduto sul letto.
Drinnnn Drinnn…
Io dormivo e voglio ancora continuare a dormire. Voglio dormire e sognarmi ancora per un po’ con i superpoteri, con la faccia pulita e senza erpes. Temuto ed amato da tutti, allegro e sprezzante, ricco e povero, bello ed intelligente.
Voglio dormire, sognare e non voglio rispondere.

Il telefono suona. Drinnnn Drinnn…

Scendo le scale del soppalco. Il legno scricchiola.
È buio. C’è solo la luce della luna che entra dalle finestre senza tende.
E’ la luce bianca della luna. La luce giusta per i vampiri, lupi mannari, demoni, mostri e fantasmi.
Ma i vampiri li ammazzo a cazzotti, se li vedo. I lupi mannari a sganassoni, i demoni non vengono che han paura e per i mostri ho posto nel congelatore, tra il petto di pollo ed i Findus. Ma solo dopo averli squartati per bene.
I fantasmi no. Quelli no. Non li so affrontare. Fan paura, io ho paura.

Drinnnn Drinnn…

Il telefono sta in un angolo. Posizionato proprio sul tavolino su cui è sempre stato con sotto un bel centrino bianco ingiallito.
Su quel tavolino che stava nel salotto dei miei e che non ho idea di dove sia finito dopo la loro morte. Forse in pattumiera come molto altri mobili e monili. Non lo so, so solo che il telefono suona iniinterrottamente standosene su quel tavolino, che non dovrebbe trovarsi a casa mia, ma in qualche discarica da almeno 18 anni.

Drinnnn Drinnn…

Che faccio rispondo?

Drinnnn Drinnn…

Ieri sera ho mangiato un felafel. Solo un felafel? Sì. Solo quello ed anche un po‘ di fretta, prima di andare a teatro a sentire il concerto n. 3 in do minore di Beethoven. Oddio la filarmonica della Scala. Odio la filarmonica della Scala è noiosa, ma per la mia amica era troppo importante così importante che eccomi lì a sganciare qualche cento euro in beneficenza.
Nel felafel ci sono i ceci? … oppure le fave? Poi come lo cuociono? In forno ? No, è fritto. Ecco deve essere proprio fritto. Forse è per quello che non l’ho digerito: perché è fritto. Devo ricordarmi di non mangiare più la roba fritta che poi faccio sogni strani e vengono anche i fantasmi. I fantasmi, quelli sì che fan paura, non come vampiri, lupi mannari, demoni o mostri.

Drinnnn Drinnn…

Mi guardo addosso e son nudo. Io non dormo nudo. Ho i reumatismi e quest’anno mi metterò il pigiama di flanella anche a ferragosto se no la mattina mi sveglio tutto rotto che cigolo come una porta vecchia. Poi nudo faccio proprio schifo: che schifo, sono nudo!
Allora che faccio rispondo ?
Dio dio dio dio DIO DIO DIO… ci sarà? Chi può essere?!?! Perché chiama a ques’ora.
Sono sempre più sudato, di un sudore gelido. Faccio quasi la brina. Sono nudo, schifoso, sudato e faccio anche la brina.
I fantasmi chiamano sempre a quest’ora. A che ora vuoi che chiamino i fantasmi? A mezzogiorno quando hai il sole bello stampato in faccia e la produzione di vitamina D ai massimi biologicamente possibili e l’elioterapia mi fa sembrare meno schifosa ed inutile la mia vita schifosa ed inutile? NO SCEMO!!!!! I fantasmi chiamano di notte.
Sarà perché le interurbane costano meno.

Drinnnn Drinnn…

Su avanti, dai, adesso rispondo.

Drinnnn Drinnn…

D’un tratto la casa è avvolta da una spessa coltre di nebbia. O forse è fumo. Dovrò chiamare i pompieri? Minchia mi va a fuoco la casa!?!?!?
NO !!!! Scemo!!!! Dannazione quanto sei scemo !!!! Sei più scemo di uno stupido. E non parlo di uno stupido qualsiasi ma di uno più stupido di uno scemo.
Questa che vedi è la nebbiolina che precorre l’arrivo degli ectoplasmi.  Prima arriva la nebbiolina, poi arrivano gli ectoplasmi.
Funziona proprio così: “nebbiolina” –> “ectoplasmi”, dannato stupido scemo stupido.

Drinnnn Drinnn…

Allora rispondo?
Sì, muoviti, rispondi.
Allungo il braccio. La mano trema.
Cazzo i fantasmi.
Cazzo i fantasmi.

………

………

D’improvviso il telefono tace.
Non suona più.
Sono sul letto, in cima al soppalco. Solo con il mio cuscino.
Poco fa dormivo, credo. E sognavo anche.
Dio mio, che sogni terribili che faccio.
Devo assolutamente risolvere questo problema: devo assolutamente rimettermi a bere.

 
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