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Tagliatori di teste


                                                                                         
                                                                               Il Colonnello Ferrettì dell'Armee Francaise è persona distinta ed affabile. Suscita, in chi ha occasione di frequentarlo, sia per questioni di lavoro o anche semplicemente nella normale vita quotidiana e per un qualsiasi motivo, sensazioni di umana simpatia.  I suoi modi squisitamente cordiali e confidenziali forse in qualcuno possono suscitare il sospetto di una indole manierata, artefatta, ma solo chi ha avuto la sfortuna di essere oggetto del suo interessamento professionale, alla fine e quando ormai è troppo tardi, si accorge di quale sia il ruolo che egli ricopre e con quanta padronanza di mezzi e titoli lo svolga, all'interno del système de défense.  Ferrettì è il più efficace, spietato, subdolo tètes de coupe abbia mai operato nella administration publique. All'interno del sito nucleare di Marcoule, Ferrettì ricopre un ruolo che in molti casi travalica quello dei direttori e degli amministratori delegati, lui è l'uomo di fiducia del gouvernement, messo li per sovraintendere alle questioni strategiche. Marcoule pullula di reattori nucleari ad uso militare, tutti obsoleti e fatiscenti. Sono quelli che hanno consentito la progettazione e lo sviluppo dell'atomica Francese, ora sono mostri pericolosi in grado di nuocere ad ogni cambio di vento. I tecnici del distretto di Marcoule, per lo più dipendenti civili di Acea, si occupano tra mille difficoltà di neutralizzarli, Ferrettì si occupa dei tecnici. I lavoratori del distretto nucleare di Marcoule, hanno figure professionali complesse. Il fatto che essi siano esposti alle radiazioni ionizzanti fa si che, a termini di legge, debbano essere sotto costante monitoraggio radioprotezionistico e quando questi abbiano raggiunto la dose massima ammissibile per questo tipo di lavoratori, non saranno più idonei al lavoro in zona controllata. Il problema che Ferrettì  si incarica di risolvere è che non ci sia un numero troppo elevato di lavoratori impiegabili solo per il lavoro di ufficio al fronte dei tecnici operativi. Da quando la Francia ha aderito entusiasticamente alla privatizzazione dei contratti di lavoro del pubblico impiego, la soluzione ideale per i dirigenti dei siti nucleari è stata la possibilità di avere un ricambio continuo dei tecnici, da impiegare per tre quattro mesi alle dismissioni e poi indurli a licenziarsi. Il meglio di se Ferrettì lo offre quando interviene per via gerarchica presso la commissione medica. Costringe l'ufficiale medico ad alterare i risultati delle analisi del sangue dei famigliari del tecnico che si vuole allontanare, la moglie o un figlio piccolo, in genere. Questi, messo di fronte all'orribile sospetto che vivere nei pressi del sito nucleare nuocia ai suoi cari, abbandona il lavoro e l'alloggio di servizio. Ferrettì, magnanimamente, gli offre una buona uscita e  la promessa di riassunzione in tempi migliori. Questo è il colonnello Ferrettì del distretto di Marcoule, la persona più garbata e gentile del système de défense francaise. Qualcuno dei colleghi o dei dipendenti tra quelli che ogni giorno lo incontrano in ufficio, nei corridoi o sulle scale della sala mensa, giura che dal suo corpo emani un sottile, quasi impercettibile odore di assenzio. Nessuno si spiega il motivo di questa percezione, come dipendesse dall'uso di un particolare balsamo per la pelle o una lozione per la rasatura. E' un segreto che Ferrettì custodisce con la sua bottiglia di Pernod. (continua)