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La centrale

Post n°65 pubblicato il 06 Marzo 2013 da ocsurte

 

 

 

Affacciandosi al distretto nucleare di Marcoule, l'orografia tipica del territorio di Linguadoca cambia bruscamente. Non più filari di viti ad attraversare le colline, nessun vignaiolo intento al lavoro nei campi. Tre villaggi fatti di palazzine a tre piani, tutte uguali, tagliate tra loro da strade che si incrociano ad angolo retto, una piazza dove si affacciano alcuni negozi di generi alimentari e un supermarket. I villaggi si succedono a pochi chilometri uno dall'altro sulla circonvallazione che delimita il distretto, ognuno con il suo ufficio postale, la banca e un poliambulatorio. Molte delle case sono vuote da anni, anche se non presentano segni di usura ed abbandono. Questi villaggi hanno svolto un ruolo quando il distretto era in espansione, in quel trentennio in cui le centrali nucleari venivano costruite. Adesso vi abitano i gli addetti alla sorveglianza, tecnici e operai che devono curare la manutenzione di impianti ormai spenti e le squadre dei liquidatori, ditte private che si sono aggiudicati gli appalti miliardari per la dismissione dei siti obsoleti. Villaggi sonnolenti dove le madri accompagnano i figli agli scuolabus al mattino, dato che nessuno ha giustamente mai pensato di rivendicare, per quei luoghi, la costruzione di asili nido o scuole. Difficile, che tra queste madri ce ne sia qualcuna che ha un impiego alla centrale o nelle vicinanze. Sono qui per i loro figli e i loro mariti, spesso per periodi limitati di tempo. Nessuno, tra i dipendenti di Areva si trattiene per tutto l'anno presso queste centrali. Dopo tre, quattro mesi vengono trasferiti al nord, dove le centrali sono più moderne e possono contare su ancora diversi anni di attività di esercizio. Le donne si sentono precarie, isolate. Non è posto che ti possa entrare nel cuore, il distretto. Le donne si ritrovano nei negozi o al supermarket, una volta lasciati i figli. Si incontreranno per una tazza di tè, parleranno dei turni del marito, poi si perderanno di vista per sei mesi, forse per sempre.   Tra i villaggi e le centrali poste all'interno del raccordo anulare che delimita il distretto, i campi sono coltivati a frumento. Una sola grande azienda agricola detiene l'appalto ventennale con il Governo centrale, che è il proprietario dei terreni. Ovunque viene seminata una particolare specie di grano geneticamente modificato che presenta spighe basse e robuste, molto simili al grano duro del meridione d'Italia. Nella prima quindicina di luglio, quando le messi sono ben secche, i villaggi vengono evacuati per alcuni giorni e i campi dati alle fiamme. Si tratta della procedura individuata da Areva e che si ripete ogni anno, per abbassare i valori di cesio 137 presenti nel terreno attorno alle centrali. Al primo piano della palazzina 126, Roberto e Marcella attendono che il piccolo Luca si addormenti nella sua cameretta, poi si abbracciano teneramente sotto le lenzuola. Quella non è la loro casa, sono li per il lavoro di lui alla centrale. Il villaggio di origine è  tra i vigneti della Linguadoca,  dove hanno acceso un mutuo alla banca per comprarsi la casa. Vi si stabiliranno presto e anche Marcella potrà trovarsi un lavoro. Luca finalmente potrà frequentare le scuole vicino a casa.  Adesso però Luca  è uno della  centrale, lavora alla rimozione delle barre di combustibile dalla piscina del reattore. Un lavoro ben retribuito che gli ha consentito di realizzare i suoi progetti, almeno fino a quel momento. Fino al momento in cui non sarà accertato che non è più idoneo a svolgere quel lavoro.  Alla fine di ogni mese alla centrale vengono analizzati i dosimetri personali. Lui sa già che  dalla relazione dell'esperto qualificato risulterà che ha raggiunto la quota di radiazioni ammesse dalla normativa vigente nell'arco di un intero anno. Il primo ed unico provvedimento che la commissione medica prenderà sarà quello di destinarlo temporaneamente al lavoro di ufficio. Perderà alcune indennità sulla busta paga e la possibilità di fare straordinari. Nel migliore dei casi non riuscirà a guadagnare più di 1500 euro al mese. La rata del mutuo e la retta per la scuola di Luca saranno problemi difficili da affrontare. Il loro amore, la serena esistenza che con entusiasmo avevano intrapreso insieme, ora è turbata da nubi che si addensano all'orizzonte. Le volute di vapore acqueo che si alzano dalle torri delle centrali e che al mattino presto portano una irreale, sottile pioggia sul villaggio dei tecnici, adesso fanno anche più paura.  Roberto e Marcella si abbracciano sotto le lenzuola. E' da tanto che non fanno più l'amore. (continua)

 

 

 
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Commenti al Post:
SEMPREINDU
SEMPREINDU il 08/03/13 alle 20:20 via WEB
Problemi economici di una coppia comune legati ad una questione di forte impatto , presente e futuro : il nucleare . Scritto molto bene , apprezzo inoltre molto l'idea del post , che presumo sia una parte di un intero racconto . Sarei favorevole al nucleare solo se fosse gia' in vigore qualcosa che al giorno d'oggi pare impossibile : la fusione , magari la cosiddetta fusione a freddo . Oggi " nucleare " implica troppi problemi , come scorie e loro dislocazione , continua manutenzione degli impianti e conseguente dubbia convenienza economica , incidenti catastrofici , errori umani , ecc . Lavoro non semplice quello di Roberto , vita non facile nemmeno per Marcella . Bello leggerti . Ciao
(Rispondi)
 
 
ocsurte
ocsurte il 09/03/13 alle 12:49 via WEB
Le idee che esprimi in merito all'utilizzo dell'energia nucleare nel nostro paese e altrove sono a mio avviso lucide e dettate da buon senso. Senza il furore ideologico che alcuni manifestano, si può perseguire l'obiettivo di ricercare centrali di quarta generazione che superino problemi di impatto ambientale e scorie. L'unico approccio con l'utilizzo dell'energia nucleare è quello della ricerca ed è proiettato in un futuro che non sappiamo quanto sia lontano. Per il resto, per quanto esiste oggi in Italia, abbiamo solo costi da sostenere e ambiente da ripristinare. Le centrali continuano a costare e a costarci, anche quelle che hanno prodotto solo per pochi anni, anche quelle che non sono mai entrate in funzione. Pensa che non abbiamo individuato ancora un sito per stoccare i rifiuti che abbiamo. Li deteniamo in siti provvisori dove continuano a costarci e periodicamente, poi, si affaccia il problema della sicurezza. (Leggi cesio 137 nei cinghiali della Valsesia). Anche in Francia e ovunque si stanno ricredendo, le centrali che abbiamo oggi non sono sicure e comportano problemi enormi per lo smantellamento e il ripristino dell'ambiente. Se, come qualcuno voleva fare, partissimo oggi con una nuova avventura di questo nucleare, lasceremmo una pessima eredità alle generazioni future. Il mio è un racconto di fantasia, non ho la pretesa e neppure la capacità di muovermi su scenari realistici e plausibili. Questi rimangono sullo sfondo, dove si snoda la storia di personaggi che io cerco di vedere dall'interno, come fossi uno di loro. Si può scrivere anche cosi, credo, per il piacere di raccontare una storia verosimile. Una storia che potrebbe appartenere a qualcuno da qualche parte, in questi nostri giorni. Tante grazie per i complimenti (immeritati). Stefano.
(Rispondi)
 
 
 
SEMPREINDU
SEMPREINDU il 09/03/13 alle 13:44 via WEB
No , non sono complimenti , leggo di quelle cose su questa community (?) che farebbero accapponare la pelle a chiunque , e non mi riferisco a ideologia o altro , parlo semplicemente della capacita' di scrivere in un italiano decente . Tu , questa capacita' la superi di gran lunga , dunque i tuoi meriti li hai . Io vivo altri problemi , ti diro' che l'ultima bannatura , la sedicesima per la precisione , proprio non riesco a spiegarmela , e dire che avevo fatto di tutto per non scrivere qualche parola in piu' , da buon veneto . Ho toccato temi per qualcuno " importanti " , facendo un post scherzoso sull'elezione del nuovo Papa , fornendo qualche delicato consiglio riguardo un possibile candidato . Era solo ironia , so di avere una parte di colpa se riferita al passato , brutto pero' sentirsi nel mirino . Ripassero' presto . Roberto ( e Giorgia , perché ... SEMO SEMPRE IN DU , marito e moglie ).
(Rispondi)
 
 
 
 
ocsurte
ocsurte il 09/03/13 alle 14:23 via WEB
Ciao, Roberto, ciao Giorgia. Onorato di conoscerVi. Mi hai fatto ricordare che l'ultima (ma anche la prima) volta che ho parlato di un Pontefice sul mio blog fu il giorno in cui venne beatificato Giovanni Paolo Secondo.( visto? tutte iniziali maiuscole, eh,eh) In effetti la religione non è argomento che mi è consueto, però quando ti viene servito colazione pranzo e cena dai media, alla fine uno si sente autorizzato a parlarne. Se poi uno ne parla, lo fa con i propri argomenti e lo stile che gli è congeniale, compresa l'ironia. Come avrete fatto voi, sono sicuro. Mi pare che imputare in giro reati di lesa maestà solo per l'originalità di un approccio, sia cosa disdicevole. Io ebbi più fortuna di voi, probabilmente il mio post non lo lesse nessuno. Anzi, chi lo lesse e apri una buona polemica con me, oggi è vicina al mio cuore. Comunque poi andò a finire che il blog me lo bannai da solo, ma questa è un'altra storia. Credo che a volte possa capitare di trovarsi sotto tiro ma, dati i tempi che corrono, ho l'impressione che sia più la conferma della giustezza di un percorso, piuttosto che il contrario. Cari saluti.
(Rispondi)
 
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