Poesia

LE PERFEZIONI PROVVISORIE (Gianrico Carofiglio) Sellerio editore


" Avevo nostalgia della mia vita precedente- anzi delle mie vite precedenti. Quelle più o meno normali. Di quando ero sposato con Sara o di quando, appunto, c'era Margherita. Ma era una nostalgia leggera, senza sofferenza. O almeno: con un grado di sofferenza tollerabile. Talvolta pensavo che mi sarebbe piaciuto incontrare una persona che mi piacesse come mi erano piaciute loro, ma mi rendevo conto che non era un'ipotesi realistica. Il pensiero mi metteva un po' di tristezza, ma anche questa era sopportabile, di regola. E quando, a volte, quella tristezza aumentava e sconfinava pericolosamente nell'autocommiserazione, mi dicevo che non potevo lamentarmi. Avevo il lavoro, lo sport, qualche viaggio da solo, qualche uscita, ogni tanto, con amici cortesi e distanti. E poi i libri, naturalmente. Mancava qualcosa, certo. Ma io ero uno che da piccolo restava molto impressionato, quando gli dicevano di pensare ai bambini dell' Africa che muoiono di fame..."Gianrico Carofiglio- Le perfezioni provvisorie, Sellerio editore, pag. 48Quando ho letto questo passaggio mi è venuta voglia di telefonare a Carofiglio. O quantomeno di scrivergli una mail presso la casa editrice, o qualcosa del genere...manco fossi stato il protagonista di "Herzog" di Saul Bellow... Volevo dirgli che con queste premesse io e lui avremmo potuto capirci al volo; che praticamente mi aveva tolto le parole di bocca e vivevamo le stesse identiche situazioni, e io leggendo le sue parole mi ero ritrovato un po' meno solo. Ringraziarlo almeno...penso che gli avrebbe fatto piacere. Poi mi sono accorto che non necessariamente egli stava scrivendo di sé...era solo il personaggio di un libro che parlava...Allora ho posato il libro con cura, mi sono sdraiato sul divano e ho acceso un'altra sigaretta, pensando a quanto fossi ancora ingenuo alla soglia dei quarant'anni, e a quanta strada mi resta da fare...