Italia Repubblicana

berlusconi e la Costituzione


"se non posso usare i decreti legge, cambio la costituzione"  ( la Costituzione, naturalmente, in minuscolo; non perchè così va scritta , ma perchè così viene considerata dall'attuale capo di governo) Questa affermazione attribuita a Berlusconi in riferimento al rifiuto di Napolitano di accettare la decretazione d'urgenza su un tema, quello che è stato portato all'attualità dalla vicenda di Eliana Englaro, che da anni viene dibattuto in maniera anche trasversale rispetto agli schieramenti politici e che trova l'unica urgenza nella fretta del potere ecclesiastico di dettar legge sul nostro ordinamento, lascia quanto meno sgomenti.In realtà lo stesso sprezzo per l'astratezza della legge e per il senso del diritto che lo porta a non comprendere il rifiuto del Presidente Napolitano, lo induce a credere che i vincoli costituzionali siano stati posti per essere rimossi ogni volta che su un singolo problema egli trovi in essi dei legittimi ritardoi. Sembra che il suo ideale di codificazione sia il vecchio articolo unico che Gioacchino Belli attribuiva a papa gregorietto "io so' io; e voi, voi non siete un cazzo"".E poco sembra importargli se domani questi strumenti che oggi invoca per se stesso potranno essere nelle mani dei suoi avversari. Tanto una volta che non sarà più lui a dirigere la barca del centro destra , anche nell'ipotesi che un eventuale governo di centro sinistra avesse a disposizione degli strumenti autoritari di governo che lui stesso gli ha lasciato in eredità , poco importà: "dopo di me il diluvio".                                                                                                    edera rossa