Italia Repubblicana

referendum e mal di piedi


Se per le prossime elezioni europee non mancheranno i mal di piedi che impediranno di recarsi alle urne, per il referendum di giugno si preannunciano anche forti dolori alle ginocchia. Ci si chiederà se è giusto cercar di sconfiggere un referendum con l'arma dell'astensione. Personalmente ritengo che il quorum referendario dovrebbe essere abbassato in proporzione al numero degli ultimi votanti alle elezioni che hanno determinato il parlamento in carica, così che l'assenteismo, invece di giocare sull'apoliticità di tanti, possa rivestire il significato di astensione da un gioco con le carte truccate ,da un referendum che diminuirebbe ancor più gli spazi di pluralismo della politica italiana e che viene fatto passare come una rivincita di quella società civile che avrebbe ancor meno voce. Se passerà il referendum di giugno, con il conseguente passaggio dal già negativo bipolarismo al bipartismo. le segreterie dei due maggiori partiti non si dovranno nemmeno preoccupare di fare liste almeno un po' decenti. Sarà ancor più il classico o la minestra della partitocrazia bipolare od il salto dalla finestradell'astensione. Sento già piedi e ginocchia che mi dolgono, per il giorno del referendum mi sarà impossibile riuscir ad uscire di casa.                                                        Edera Rossa