SARO' LE TUE ALI

il mio senso della vita


Il senso della vita è l’opportunità che ogni uomo ha venendo al mondo ma che ben pochi raccolgono e sviluppano.Tutte le culture elaborate dagli uomini nel corso della storia hanno trasferito fuori dell’uomo il senso dell’uomo. Ogni cultura ha ritenuto necessario rappresentarsi un creatore, un principio vitale, un essere, un’energia come origine della vita e quindi padrone della vita stessa. Solo questa entità poteva dare il senso della vita dell’uomo. L’uomo non poteva che finire per accettare, come senso della propria vita, ciò che la cultura o la religione inerente il suo contesto storico gli offriva e gli proponeva.Io credo che la sofferenza, la tristezza e forse la morte stessa è entrata nell’uomo proprio a motivo di questo fatto: sapere che vivi individualmente, soffri, speri, hai dei desideri, delle immaginazioni, delle intuizioni dentro di te, elaborate dalla tua psiche, ma tutto ciò non ha valore, non ha il potere di costituire il tuo io, la tua persona.Tutto ciò che l’uomo avverte come proprio e su cui intuisce di avere legittimo potere, cultura e storia glielo sottraggono.All’uomo non resta che il non senso della sua esistenza individuale da vivere come sofferenza e frustrazione. Anche la capacità creativa, gli affetti, i piaceri non sono sufficienti a dare un senso compiuto alla vita, perché questa, è come se appartenesse ad un altro anche se le sofferenze le registriamo individualmente.A pochi uomini viene in mente che l’atto veramente creativo che un uomo può compiere è quello di darsi da lui stesso il senso alla sua vita.Ma il desiderio, per la cultura e la fede tradizionale della maggioranza degli uomini, non è che sogno o fantasia ed anche in noi, sovente, non fa che aumentare la frustrazione… La vita umana, come la vita in sé, non ha come finalità che quella di riprodursi. Solo nell’uomo la vita aspetta di essere finalizzata. Ed è proprio l’uomo e solo l’uomo che può finalizzare la sua vita alla pienezza che vuol dire: coscienza di essere uno, unico, originario-originale e comunicante e con ciò dare senso alla vita stessa, anche a quella non ancora arrivata alla coscienza.Questo processo è un atto creativo: l’atto creativo per eccellenza, che rende l’uomo referente di tutto ciò che è, ed è in questo atto che l’uomo diventa persona. Il termine persona qui prende tutta la sua valenza di unicità e apertura alla relazione con tutto ciò che è. A questo punto il senso della vita è pieno, godibile ed esaltante.Si comprende allora che ogni uomo diventato persona, attraverso il suo atto creativo, è la fonte della gioia e della conoscenza di ogni altro.  "Esserci"L’uomo finalmente scopre che, avendo dato senso a se stesso, lo ha dato anche a tutto il mondo perché finalmente può porsi e sentirsi referente di tutto quello che c’è e offrirsi altrettanto.Le difese cadono ed incomincia la meraviglia della contemplazione. Finalmente riusciamo a vedere quanto sia bello il mondo e quale opportunità straordinaria sia capitata a noi in questo mondo:L’uomo che non riesce a dare un senso personale alla sua vita è un uomo debole, sofferente e triste. E’ un uomo che si sente scorrere la vita addosso senza poterla gustare, senza potere dire mai: <<io sono e vivo come io penso debba essere la mia vita>>.Solo nel desiderio resta intatta l’intuizione che si ha tutto il diritto e la libertà di dare alla vita il proprio senso.Questa possibilità è la nostra unica possibilità. Davvero niente e nessuno può dare o togliere senso alla nostra vita se siamo noi che glielo diamo in tutta libertà. Se non glielo diamo, soggettivamente, non ci resta che raccogliere quello esterno a noi, quello che il nostro contesto culturale ha elaborato. Questa accettazione espropria l’uomo dall’unico atto sovrano e fondante la sua stessa umanità come persona unica, consapevole e irripetibile.