"Io conosco gli istanti,
ed e' l'unico tempo che esiste per me.
Lo scarto di una pupilla, la mano intorno a un bicchiere, la sensualità di uno sguardo, l'ombra di un'ombra sul muro blu.
Ci ho vissuto eternità, dove gli altri vedevano attimi.
Per loro era come un lampo ciò che per me era una mappa, una stella dove io vedevo cieli.
Io pensavo dentro pieghe del tempo che per loro erano già ricordo."
ma non lo danno a chiunque.
Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere. Quelle che non si accontentano più.
Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente, quelli buoni da quelli no.
Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore. Quelle che non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
Quelle che vale la pena.
Sono le donne difficili, quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
Quelle con l'anima vicina alla pelle. Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
Quelle che sognano a colori.
Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro. Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.
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La nostra solitudine era l'unica cosa che ci accomunava.
Tu solo con le tue finte storie d'amore,
io sola con le mie teorie.
Rincorrerci era ciò che ci riusciva meglio,
allontanarci,godere del dolore che il distacco ci procurava
e poi ritrovarci,fingendo di amarci alla follia.
Simulare il dolore,
simulare l'amore
e illuderci per pochi attimi di essere vivi.
Questo eravamo.
Tristi e soli...
e infelici insieme.
E fu questo per anni, il copione delle mie storie.
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