Quaderno a righe

Sogni?


La stanza è piccola e senza finestra. Due armadietti di metallo, una sedia, un lettino. Fa caldo e manca l’ aria. Il copriletto un nido di polvere. Indosso solo gli slip e cerco di dormire.Lui è dabbasso a lavorare.Gli ospiti dell’ albergo fanno caciara, in fondo sono giovani ed è la notte di Ferragosto. Una coppietta, deve essere la centodieci, litiga furiosamente. La voce di lei passa dalla rabbia al piagnucolio infantile. Silenzio e poi iniziano a gemere. Bene, hanno fatto la pace. Tra un ansito e un cigolio del letto scivolo in un sonno inquieto.Camminiamo in un borgo di mare. L’ odore del salmastro è pungente e il libeccio si insinua sotto i giacconi. Assieme a noi ci sono i nostri figli, ma la cosa mi pare assolutamente naturale.Il tempo ha una contrazione.Siamo al porticciolo. Entrambi gridiamo. Tu mi strattoni, mentre cerco di scappare via. Veniamo alle mani. Resti lì, sei diventato di pietra.Mi sveglio di sobbalzo, in un lago di sudore. I due piccioncini della centodieci ridacchiano sottovoce. Il mio cuore batte impazzito. Mi infilo qualcosa e scendo di sotto di corsa.Tu sei lì e mi sorridi.Ho fatto un brutto sogno.Non crederai mica ai sogni?Forse, avrei dovuto.