Quaderno a righe

Post N° 291


Una volta tanto mi fa piacere essere d’ accordo con le istituzioni. Mi riferisco al bando della Regione sulla formazione degli addetti, allo spettacolo, tanto per intenderci quello chiamato precedentemente il “corso delle Veline”. Si disse che la regione aveva finanziato progetti volti alla formazione di soubrette. Parlo per esperienza assolutamente personale in occasione del debutto romano di uno spettacolo da me scritto dal titolo “L’ Opera di Periferia”. Lo spettacolo per la maggior parte è composto da ragazzi praticamente al debutto. Vengono da Caloria, Quartieri Spagnoli, Ferrovia, Melito, Villaricca. Ragazzi che forse senza questa occasione sarebbero rimasti nella desolazione del niente metropolitano. Li ho visti raggianti, felici, da Scampia ai Parioli.Credo molto nell’ aggregazione in nome dell’ arte, dello spettacolo quando di base non c’ è volontà di strumentalizzazione e soprattutto quando c’ è onestà intellettuale. Per questo dico che se questi corsi di formazione per i quali sono stati stanziati due milioni saranno gestiti da persone competenti, da figure professionali che svolgono il loro lavoro con serietà, ci potranno essere tante occasioni per giovani disoccupati che, avendo chiaramente delle attitudini, potranno avere la possibilità di formarsi come macchinisti teatrali piuttosto che come assistenti alle luci, al montaggio, agli audiovisivi, alla recitazione, alla danza e così via.Potrà spuntare un nuovo Marco Esposito di 18 anni di Secondigliano che quando lo conobbi aveva solo la malavita nella testa. Ora ride e piange. E recita da Dio.Peppe Lanzetta