Quaderno a righe

Ghost writer IV part


Fuori la pioggia lava le strade e le persone. Nella stanza si ode soltanto il ticchettio della tastiera.Silver Unicorn cammina rasente il muro della galleria con passo spedito. Conosce meglio delle sue tasche le viscere della Grande Mela: tutte le gallerie secondarie, ormai in disuso da anni, in cui si aggirano le talpe. Sono avvolte in numerosi strati di vestiti, moderne corazze contro la vita e i suoi tormenti. Fa caldo là sotto, tutto trema in continuazione e il rumore assorda. Rivoli d'acqua ruscellano ovunque. Silver si insinua in stretti passaggi, tra muri squarciati. Non degna di uno sguardo chi incontra sul suo cammino. Anche i grossi ratti sembrano temerla.Un piccolo riparo fatto di cartoni delimita il suo regno. Nessuno viola mai il confine. A terra le sue poche cose: le bombolette spray, un quadernetto sdrucito e una piccola ciotola di peltro. Al riparo di un cartone vi è una porticina di legno scheggiato. Silver raccoglie la ciotola e apre, senza far rumore, l'annoso uscio.L'unicorno è là, sdraiato, al limite della radura. Sembra aspettarla. La luce ha un colore violaceo. Il mormorio di una piccola polla sorgiva è l'unico rumore. Silver riempie la ciotola d'acqua e la porge all'animale.Andrea, con un sobbalzo, esce dall'estasi creativa. Qualcosa è cambiato nella stanza. Fuori ha smesso di piovere, ma non è quello. Vi è uno strano riverbero violaceo. Proviene dallo stanzino. In due passi raggiunge la porta e l'apre di scatto.Jane è accovacciata vicino ad una polla, in una vuota radura.Continua