poesie & scrittura

Il segreto della felicità - Racconto


Era da tempo che cercavo una formula che potesse spiegare l’evoluzione del percorso della mia vita. Quale fosse il gioco che equilibrava le immense forze contrapposte quali gioia e dolore, amore e odio, salute e malattia non era dato sapersi. Cercavo risposte a volte in formule matematiche, altre volte nelle condizioni intrinseche e genetiche umane , altre volte ancora nella predisposizione genetica di un individuo. Avevo assiduamente notato (e annotato) che esiste un certo equilibrio determinato da forze sconosciute che ci assiste nella nostra vita. Avevo studiato diversi casi esemplari per la mia teoria: molteplici personaggi e storie di grandi uomini e donne del passato riconducibili ad una strana coincidenza di destini incrociati, dove quelle grandi forze opposte prima descritte hanno avuto sempre lo stesso esito: ovvero un profondo equilibrio. Ricordo che ero seduto accanto a mia figlia nel balcone di casa mia. Era Agosto e il cielo era pieno di stelle brillanti adagiate ad arte sullo sfondo di una via lattea immensa e per certi versi inimmaginabilmente bella.Il tiepido vento della sera accarezzava docilmente i nostri capelli diradando completamente i resti di una giornata passata calda e afosa. Una cometa passò velocemente squarciando il buio. L’effetto emotivo fu sorprendente per mia figlia visto che non ne aveva mai veduta una prima.“Papà” disse“sono felice perché ho visto una stella cadere dal cielo!”Risi e accarezzai la sua testa. “Dov’è andata la stella papà?” chiese ingenuamente.Stavo riflettendo come meglio dare a mia figlia la verità sulle stelle. Ovvero che le stelle non cadono mai e che ciò che aveva visto era solo un frammento lontano di una cometa oppure un meteorite ridotto in polvere infuocata dalla nostra atmosfera.La ragione prima di tutto. D’altra parte mia figlia aveva sei anni. Avrebbe dovuto cominciare a comprendere qualcosa.Riflettei. Non risposi.“Papà, perché non rispondi?” disse  senza distogliere lo sguardo dal cielo.La logica prima di tutto. La nemica della felicità, la Dea della consapevolezza.“Mi spiace” mi rivolsi con un filo di voce verso di Lei.“Le stelle non cadono. Ciò che hai visto si chiama stella cadente ma non lo è…”“A volte qualche cometa perde qualcosa dalla coda che la terra attira a se per poi distruggerla…” Continuai.“Papà! Ma la luce è stata fortissima, come fai a dire che non è una stella come quella del cielo?” mi rispose contrariata e delusa.Rimase in silenzio osservando il cielo, mentre io accesi una sigaretta riflettendo sulla mia formula della felicità.  Boccata dopo l’altra cominciavo a capire qualcosa di importante.Mia figlia era in silenzio, con lo sguardo verso il cielo in attesa di un altro lampo che le desse quella stessa emozione.Ma non sarebbe stato uguale a prima. L’illusione e il disincanto ne avrebbe  segnato la scia in maniera irreversibile. La felicità non poteva essere la stessa ed io ne ero stato la causa momentanea. Avevo smesso di sognare e tutti quei dannati libri ne avevano decretato l’assoluta certezza. Fui assalito da una sensazione di perdizione fortissima.Per un attimo mi sentii inutile , inetto ed iniquo.Dura da ammettere ma la ricerca della felicità è l’esatto contrario di come ottenerla.La morte delle emozioni.Il sapore di un buon bicchier di vino, il coraggio di rispondere a un figlio oppure ammettere o far finta di non sapere. Lasciare andare. Lasciare andare. Lasciare andare.Tutto ciò che non facevo in nome e per conto della mia pseudo felicità. Presi in braccio mia figlia e continuai ad osservare il cielo insieme a Lei tutta la notte, aspettando un’altra Stella cadente da commentare insieme e magari spiegare diversamente. Ma quella stella quella notte non arrivò mai.