poesie & scrittura

racconto inedito.


Madri alle porte dell’ignoto. (racconto)  Ci sono madri che guardano i propri figli come fossero giovani tulipani da proteggere dall’immensa forza entropica che la vita , per sua stessa natura, esercita. Le vedi aggrapparsi a qualche lurido letto d’ospedale, mai stanche, mai sopraffate dal senso d’impotenza. Loro hanno negli occhi una luce intensa che abbaglia il male spesso facendolo soccombere. Sono quelle madri che pregano Dio. Madri che temono il “nero” poiché offre troppo contrasto ai colori che elle sprigionano. Sempre. Un giorno ne vidi una prendere un caffè, tra una flebo e una carezza, soffiandone via il troppo calore. Stava in piedi, accanto a suo figlio che era in coma da tre anni. Lui non batteva ciglio. Aveva gli occhi persi nel vuoto, nelle tenebre di una ragione scomparsa dietro un velo di profondo ignoto.Fermai i passi , intontito dal troppo amore sprigionato da quella madre.Provai un senso di torpore, un groppo in gola che sembrava volesse bloccarmi la respirazione da un momento all’altro.Ella diede un bacio al giovane. In quello stesso istante sentii un intenso senso di deja-vu. Fu come assaporare quel caffè insieme a Lei e allo stesso istante rivivere gioie e dolori di momenti passati con la mia di madre.Una violenta cascata di emozioni, intubate dal cervello fino al cuore.Ripresi il cammino, con una lacrima vigliacca che tagliò lentamente la mia faccia. Dovetti sedermi alla prima sedia libera che trovai. Fuori c’era un sole intenso e caldo e qualche nuvola sparsa all’orizzonte a disegnar pensieri e desideri altrui.Appresi tanto quel giorno. La più bella lezione ontologica a cui assistetti nella mia vita. Ci sono madri come queste che danno un senso alla natura di essere dell’uomo.    Isicreative 2009 “storie moderne”