Il tesoro dei 7 mari

Post n°3 pubblicato il 18 Settembre 2006 da capitan.sparrow

Ti racconterò una storia, non so se ti rincuorerà e ti darà fiducia o se ti apparirà come molte altre...per me non lo è e non lo sarà mai! Naturalmente il personaggio mi impone ambientazioni diverse da quelle reali, ma il mondo è divenuto un posto troppo meschino e superficiale per accogliere i sogni di un pirata come me, che ha come unica bandiera la sua e che crede che il mondo non sia degli uomini, ma ad esso affidato temporaneamente!
Dodici anni fa io ero ancora un mozzo su una nave pirata e si sa, il mozzo a bordo è l'ultimo degli ultimi, quello curvo a strofinare il ponte, quello che lava i piatti, quello che mangia gli avanzi.
Già a quei tempi era difficile per noi pirati trovare porti sicuri sui quali attraccare e Tortuga era uno di quelli.
Mentre il capitano e gli altri della ciurma tracannavano rhum, compravano donne e raccontavano storie, io me ne stavo tutto solo in un angolo, a fumare di nascosto del tabacco "preso in prestito" dalla stiva. Era una giornata stupenda, ma il mio sorriso già allora vagava in altri mari, lontano dal mio viso.
Quel giorno la vidi la prima volta!
Era poco più di una ragazzina ma solo a vederla muoversi tra la gente il mio cuore impazzi nel mio petto. Era figlia di un ricco mercante, uno degli uomini più ricchi dell'isola, mentre io un povero mozzo puzzolente. Passò diverse volte davanti a me ma non seppi mai se mi degnò d'uno sguardo, perchè abbassai sempre il capo con gli occhi fissi sulle mie scarpe bucate.
Quel giorno mi feci una promessa: la prossima volta che saremmo tornati a Tortuga io sarei stato in grado di presentarmi a lei con dignità!
Passò un anno, un anno nel quale il suo volto, la sua immagine tormentò ogni mio sogno...poi piano piano quella ferita nel cuore sembrava essersi rimarginata. Nell'anno successivo fui promosso e diventai marinaio semplice, che seppur non era tanto, era almeno un  grado che mi permetteva d'esser considerato un essere umano, se di esseri umani si può parlare tra i pirati.
Tornammo a Tortuga quell'estate ed io tornai al mio angolo a fumar tabacco, questa volta mio di diritto, lontano dalla ciurma che mi appariva un branco di bestie. Ero li tranquillo che me ne stavo per i fatti miei quando una voce mi chiese:"Che fai quì tutto solo?". Alzai gli occhi ed era lei! Ero così stupefatto che mi guardai più volte attorno per esser certo che parlasse proprio con me e poi le risposi, cercando di rifugiarmi nella mia corazza pirata, che ero solo perchè mi andava di star solo, o per lo meno non con la compagnia che era seduta qualche tavolo più in la.
Non starò quì a raccontarti i ciò che ci dicemmo, anche perchè penso che brucerei la mia reputazione per la mia goffaggine, ma a lei questo non interessò. Poco dopo, al calar del sole, lontani dalle urla e dalle risate sguaiate, ci baciammo e fu il bacio più bello di tutta la mia vita.
Saremmo rimasti lì qualche settimana, le acque erano troppo infestate dalle navi di Sua Maestà e questo sembrava un segno che il cielo, nonostante la mia pirateria, mi era alleato. Lei mi chiese di andarla a trovare nella sua proprietà, in quel periodo non viveva in città, era troppo pericoloso.
Io andai, convinto ed ingenuo com'ero, che quel bacio avesse suggellato l'inizio del nostro amore e che da li in avanti la mia vita sarebbe stata felice. Ma triste fu l'apprendere la verità. Lei era corteggiata dal figlio di un mercante per bene, il quale a lei piaceva molto ed il mio affrontare le scogliere che separavano il porto dalle residenze dei signori dell'isola, servì solo ad apprendere questa verità dalle sue labbra.
Quando tornai al porto ero un'altro, non più me stesso, privo del mio cuore e forse di un'anima. Passai la settimana ad annientarmi la mente con il rhum e l'ultima notte, prima della partenza, comprai una donna e con lei arrivai all'alba.
Salpando, vedendo l'isola allontanarsi mi promisi che quando sarei tornato sarei stato capitano e che nessuna donna avrebbe più fatto di me ciò che voleva.
Naturalmente la seconda di queste promesse la infransi, perchè non riuscii a tenere lontano il desiderio di ricevere quel forziere che ogni uomo brama, contenente l'antico tesoro, che tutti chiamano generalmente amore. Mi illusi più volte di averlo trovato, ma ogni volta che riuscivo ad aprirlo non c'erano che inutili illusioni, miraggi e nulla più!
L'altra promessa invece la mantenni e non solo diventai capitano, ma anche uno di quelli le cui imprese cominciano ad essere leggenda. Quando, sette anni fa approdai nuovamente a Tortuga ero il Capitano Jack Sparrow!
A differenza che in passato, questa volta stavo con la ciurma a bere rhum ed una donna, conosciuta al mio sbarco, leniva ogni mia sofferenza di uomo di mare gratis...d'altronde ero il Capitan Sparrow.
Quando la rividi, colei che anni prima mi aveva rubato l'anima, nn mi fu affatto indifferente, ed anch'io smisi di esserlo definitivamente per lei. Mi raccontò storie tristi, di come il figlio del ricco mercante l'avesse privata del suo onore con l'inganno, per poi abbandonarla con un "Ti amo!" che sapeva di addio. Vacillai, le mie certezze sembravano destinate a crollare, ma la mia ciurma e la donna che mi offriva i suoi servigi, mi annebbiarono la vista con un sortilegio ed alla fine fui io a rifiutare il suo amore.
Partii nuovamente, senza promesse questa volta e quando tornai non la trovai più lì, si era trasferita.
Non la cercai, lei mi lasciò dei messaggi in cui mi chiedeva aiuto, di correre in suo soccorso, ma il mio cuore si era spento e per il passato non c'era più posto.
Girai i sette mari in lungo e in largo, alla ricerca di un qualcosa che neanch'io mi sapevo spiegare, mentre giorno dopo giorno mi spegnevo.
Due anni fa eravamo in prossimità dell'isola di Tortuga quando due Galeoni di sua maestà ci tesero un imboscata. Preso dal panico il mio equipaggio, che credevo fedele ed amico, si diede alla fuga, chi a nuoto e chi con le scialuppe. Rimasi solo, mentre il suono del legno della mia nave, che andava in mille pezzi sotto i colpi delle bordate inglesi, mi echeggiava nelle orecchie. Solo con la mia nave che fu affondata in un baleno.
Mi risvegliai in un letto, medicato con un camino vicino a scaldarmi e nel momento in cui la mia vista mise a fuoco, riconobbi lei, che dolcemente divenuta donna, era al mio capezzale.
Con le sue cure guarii in pochi mesi dalle ferite riportate e per la prima volta nella mia vita, provai quella sensazione splendida che è il sentirsi amati.
La mia ciurma, appresa la notizia del mio esser sopravvissuto, provò novamente a mettersi tra me e lei, ma questa volta la mia bussola aveva una rotta e non li ascoltai. Le chiesi di imbarcarsi con me sulla nuova "Perla Nera" e lei accetto...la ciurma, poveri idioti, preferì rinnegarmi una seconda volta dicendomi che una donna a bordo porta male...a loro forse! Perchè per me era tutto il bene che volevo.
Sono due anni che navighiamo, con un equipaggio essenziale che reclutiamo di porto in porto, liberi come nessun uomo donna o pirata è mai stato e per questo felici. Ho trovato il mio forziere...ora non navigo più per sfuggire al destino, ma solo per vivere, insieme a lei, la grande avventura che è la vita, sicuro di possedere il tesoro più grande dei sette mari!

Ti ho raccontato questa storia, forse un pò troppo lunga per dirti che l'amore vero esiste, che è eterno e che non importa cosa possono dire nemici ed amici. E' la cosa più importante che esista!

a presto e tornami a trovare qualche volta...chi crede nei sogni e nell'amore troverà sempre un riparo ed un alloggio sull'isola di Tortuga!

Capitan Jack Sparrow.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

pomeriggio sotto coperta

Post n°2 pubblicato il 17 Settembre 2006 da capitan.sparrow

Ben trovati....

Oggi è stata una giornata inutile...il galeone "Cometa" affondato in meno di due ore e nessuna rotta da seguire. Non mi resta che rimanere sotto coperta in attesa che all'orizzonte si profili una qualsiasi novità, la possibilità di un'avventura, di un'emozione! A presto ciurma!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Vita da pirati

Post n°1 pubblicato il 17 Settembre 2006 da capitan.sparrow

E' dura la vita del pirata...tutti che ti cercano per farti la pelle, tutti che ti danno la colpa dei loro mali o che ti ridono dietro ogni volta che ti accingi a salpare per una nuova impresa. Personalmente credo che sia perchè nessuno si ricorda più cosa significhi realmente sognare e di conseguenza sentirsi liberi.
Per fortuna che ogni tanto si ha il tempo di tornare quì, l'unico porto sicuro rimasto, l'unico luogo dove le navi (ovvero le idee) non battono alcuna bandiera se non la propria.
Ora vado...il rhum fa effetto e la "Cometa" un galeone corazzato di quelli ai quali è impossibile sfuggire, mi aspetta al largo!
Intanto, se volete, lasciate una firma ed entrate a far parte dell'equipaggio del Capitano Jack Sparrow! A presto!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

primaveri0giusy612009leila_68giuliarrighisupermennoBriccobaldo80bukfantosaelifelicedomenicoprestopinoEpysteric70smog73.3michelimassimilianoligato.cristinaepaulettieLARAMILOS
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963