Una giornata come tante… solite cose… mi sveglio inizia la corsa … finisco di lavorare vado al supermercato , tre bei sacchetti di spesa, mi avvio verso casa il semaforo è rosso mi fermo. guardandomi intorno vedo una signora, già vista nella mia zona, seduta per terra appoggiata alla serranda di un negozio chiuso. Saluta tutti la signora, l’ha sempre fatto… sollevo la mano, trovandomi a 4-5 metri da questa e le dono un sorriso. Lei mi fa un gesto , incoraggiandomi ad avvicinarmi , lo faccio e noto subito che ha una respirazione anomala… affannata. Subito le chiedo se sta male , lei annuisce. Mi accorgo che nonostante la temperatura invernale indossa una canottiera e la sua giacca è appoggiata per terra. Senza pensarci due volte afferro la giacca e gliela appoggio sulle spalle, chiamo il 118… cerco di tranquillizzarla. Lei ad un certo punto mi dice “mio marito…. mio marito…abito qui vicino” indicando un palazzo a qualche metro di distanza. Riesco a farmi dare il numero di casa e chiamo, il marito risponde e con delicatezza gli spiego la situazione , lui mi dice che sarebbe arrivato subito ed io continuo a tranquillizzare la signora che dice “tanto lui non verrà”. Passa un quarto d’ora ed arriva l’ambulanza… il marito non si vede… la signora mi ringrazia… chiedo ai volontari se è il caso di accompagnarla ma loro mi tranquillizzano dicendomi che se ne sarebbero occupati con cura. NULLA DI PARTICOLARE IN QUESTA STORIA MA VEDETE CI TROVAVAMO A DUE METRI DA UNA FERMATA DEL BUS, GREMITA DI “PERSONE” CHE NE ATTENDEVANO L’ARRIVO.IN TUTTO IL PERIODO D’ATTESA DELL’AMBULANZA HO VISTO SGUARDI CHE SI VOLTAVANO DALL’ALTRO LATO DELLA STRADA, HO VISTO FIGURE CHE SI ALLONTANAVANO DI QUALCHE PASSO.NESSUNO E DICO NESSUNO SI E’ AVVICINATO.LA MIA CONVINZIONE E’ QUELLA CHE SE AL POSTO DI UNA SIGNORA DIMESSA , CON I CAPELLI SPETTINATI CI FOSSE STATA UNA PERSONA BEN VESTITA … SICURAMENTE SAREBBE STATA SOCCORSA DA PIU’ “SPETTATORI”.ANCHE QUESTA E’ INDIFFERENZA.ANCHE QUESTE SONO LE COSE CHE MI PORTANO SOFFERENZA.
