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Quattro calciatori espulsi dalla nazionale iraniana


Alí Karimi, Mehdi Mahdavikia, Hosein Kaabi e Vahid Hashemian.Questi i nomi dei quattro calciatori israeliani che sono stati espulsi dalla nazionale idi calcio della loro nazione.Il motivo? Aver indossato durante la partita contro la Corea del Sud dei braccialetti verdi, colore simbolo del lider oppositore Mir Husein Musavi. La polizia iraniana ha inoltre sequestrato loro i passaporti e non li ha ancora restituiti. I quattro, assieme ad altri due, erano scesi in campo dal primo minuto con questi braccialetti, ma durante l'intervallo in seguito a pressioni hanno tolto il braccialetto, ad esclusione di Mahdavikia.
Siamo d'accordo che la politica non dovrebbe entrare nello sport, vedi slogan o saluti romani e pugni chiusi vari, ma credo che lo sport sia anche veicolo di protesta e di denuncia, ancor più se fatte in maniera più che civile. Vedi Olimpiadi di Pechino 2008.Solidarietà ai quattro, sperando che non subiscano ulteriori ritorsioni, ed onore al loro piccolo grande gesto ed al coraggio di sfidare un regime che di democratico ha solo l'apparenza, se poi reagisce in maniera atroce agli oppositori, sparando sulla folla, censurando internet e telefonia o ritirando passaporti. Anche solo per un braccialetto.Ovvio che quanto successo loro è nulla in confronto a quanto successo alla povera Neda Soltani, che in persiano vuol dire "voce" è che rappresenta la vera voce di chi subisce questi sopprusi, ma dà l'idea della repressione a 360° verso chi prova ad esprimere un'opinione contraria, specie se più debole.Questa è anche una dimostrazione di come non tutti gli iraniani, arabi o mediorientali siano legati ai movimenti estremisti che tanto fanno audience sulle tv nostrane, ma fanno anzi capire come un'insoddisfazione ed indignazione possa essere tanto grande da scoppiare in protesta e ribellione.Un abbraccio a tutti coloro che lottano per la libertà, con l'augurio che possano ottenerla quanto prima e con la speranza di non giungere mai a doverli emulare.