Le associazioni ambientaliste dell’area pratese e pistoiese WWF e Legambiente, consapevoli dell’enorme importanza di una corretta gestione dei rifiuti, in particolare nella zona dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 5 (Pistoia – Prato – Firenze), hanno elaborato alcuni punti comuni programmatici sul tema , con un richiamo alla questione dell’inceneritore di Montale. Il documento rappresenta una sintesi di quello che le rappresentanze locali di WWF e Legambiente hanno già ampiamente dettagliato nel passato, con proposte, convegni e documenti. I punti di questo comunicato sono considerati irrinunciabili dalle due associazioni. Strategie generali per una corretta gestione dei rifiuti 1) Occorre agire con forti politiche di prevenzione del rifiuto e di una sua riduzione almeno del 15-20%, sia in ambito industriale che privato. Occorre attivare protocolli d'intesa con la grande distribuzione per una corretta e sostenibile gestione di vendita delle merci (punti di raccolta differenziata accanto ai centri commerciali, politica del vuoto a rendere,ecc). Tali protocolli devono essere allargati anche alle associazioni ambientaliste e dei consumatori , soggetti portatrici di interessi generali; 2) Scorporare la quota degli R.S.A.U (Rifiuti Solidi Assimilabili agli Urbani) dai Rifiuti Solidi Urbani, avviando filiere di raccolta rifiuti personalizzate per gli ambiti produttivi (centri commerciali, industrie, commercio ed artigianato); 3) Modificare le modalità della Raccolta Differenziata , spingendola fortemente a quote oltre il 65%-70% , adottando con decisione il sistema del 'porta-a-porta' unico metodo per ottenere risultati apprezzabili nel breve-medio periodo (alcune esperienze toscane dicono che, con questo sistema, si è più che raddoppiata la R.D. nel giro di pochi mesi). E’ chiaro che questo metodo deve essere univoco per l’intero A.T.O. n. 5 con lo scopo preciso di incentivare la raccolta differenziata ed il recupero di materia. 4) Adottare le migliori tecnologie disponibili per il recupero/smaltimento della parte residuale del rifiuto restante (es. Impianti di trattamento a freddo). Soltanto dopo che tutte le attività finalizzate alla riduzione, al riutilizzo, al riuso ed al riciclaggio saranno realizzate si potrà ragionare su quali tipologie di impianti adottare per il trattamento della frazione residuale dei rifiuti, privilegiando quelle che più rispettano la salute dei cittadini e dell’ambiente. 5) Andare verso una moratoria nella realizzazione di qualsiasi nuovo impianto di incenerimento e ad una progressiva dismissione degli impianti esistenti; 6) Adottare la tariffazione come metodo puntuale per i rifiuti prodotti in modo che ognuno paghi in base a quanto effettivamente prodotto; 7) Promuovere un attento insegnamento nelle scuole sulle varie modalità di divisione dei rifiuti da parte dei soggetti senza conflitto di interessi. Il percorso di educazione deve essere rivolto non soltanto ai ragazzi, ma anche agli stessi adulti con modalità permanente e non episodica. Devono essere stanziati dei fondi su questo aspetto che consideriamo fondamentale. Inoltre è anche qui opportuno poter coinvolgere non soltanto enti pubblici, ma le stesse associazioni ambientaliste e dei consumatori. Richieste inerenti l’inceneritore di Montale Ci sono tre punti che per noi sono fondamentali: 1. Premessa irrinunciabile: occorre effettuare una ricerca epidemiologica puntuale per capire le ricadute sanitarie dell'impianto attualmente esistente. Vista la presenza di tante fonti inquinanti , questa ricerca ci sembra tassativa; Legambiente circolo di Pistoia – Legambiente circolo di Agliana – WWF sezione di Pistoia – WWF sezione di Prato – WWF sezione Toscana 2. La parte tecnica deve essere aperta ad esperti delle associazioni ambientaliste e sanitarie nell’ottica di una completa trasparenza di gestione dell’impianto; 3. La provincia di Pistoia deve fare la Valutazione di Impatto Sanitario prima dell'ampliamento dell'impianto; Inoltre non bastano generiche affermazioni di collaborazione : occorre che i comuni presenti nella gestione dell'impianto (Montale, Agliana, Quarrata) diano garanzie certe di monitoraggio degli inquinanti attraverso una più stretta collaborazione con le associazioni ambientaliste, con la popolazione e con i comitati della piana (pubblicazione dati su Internet,ecc) Tale collaborazione deve essere intesa per tutta la parte gestionale dei rifiuti ( quindi non solo la parte impiantistica), per una disamina completa sulla produzione/recupero/smaltimento dei RSU e l'analisi e le proposte condivise su tutta la filiera dei rifiuti. Legambiente circolo di Agliana Legambiente circolo di Pistoia WWF sezione di Pistoia WWF sezione di Prato WWF sezione Toscana Pistoia, 01 luglio 2006
DOCUMENTO SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Le associazioni ambientaliste dell’area pratese e pistoiese WWF e Legambiente, consapevoli dell’enorme importanza di una corretta gestione dei rifiuti, in particolare nella zona dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 5 (Pistoia – Prato – Firenze), hanno elaborato alcuni punti comuni programmatici sul tema , con un richiamo alla questione dell’inceneritore di Montale. Il documento rappresenta una sintesi di quello che le rappresentanze locali di WWF e Legambiente hanno già ampiamente dettagliato nel passato, con proposte, convegni e documenti. I punti di questo comunicato sono considerati irrinunciabili dalle due associazioni. Strategie generali per una corretta gestione dei rifiuti 1) Occorre agire con forti politiche di prevenzione del rifiuto e di una sua riduzione almeno del 15-20%, sia in ambito industriale che privato. Occorre attivare protocolli d'intesa con la grande distribuzione per una corretta e sostenibile gestione di vendita delle merci (punti di raccolta differenziata accanto ai centri commerciali, politica del vuoto a rendere,ecc). Tali protocolli devono essere allargati anche alle associazioni ambientaliste e dei consumatori , soggetti portatrici di interessi generali; 2) Scorporare la quota degli R.S.A.U (Rifiuti Solidi Assimilabili agli Urbani) dai Rifiuti Solidi Urbani, avviando filiere di raccolta rifiuti personalizzate per gli ambiti produttivi (centri commerciali, industrie, commercio ed artigianato); 3) Modificare le modalità della Raccolta Differenziata , spingendola fortemente a quote oltre il 65%-70% , adottando con decisione il sistema del 'porta-a-porta' unico metodo per ottenere risultati apprezzabili nel breve-medio periodo (alcune esperienze toscane dicono che, con questo sistema, si è più che raddoppiata la R.D. nel giro di pochi mesi). E’ chiaro che questo metodo deve essere univoco per l’intero A.T.O. n. 5 con lo scopo preciso di incentivare la raccolta differenziata ed il recupero di materia. 4) Adottare le migliori tecnologie disponibili per il recupero/smaltimento della parte residuale del rifiuto restante (es. Impianti di trattamento a freddo). Soltanto dopo che tutte le attività finalizzate alla riduzione, al riutilizzo, al riuso ed al riciclaggio saranno realizzate si potrà ragionare su quali tipologie di impianti adottare per il trattamento della frazione residuale dei rifiuti, privilegiando quelle che più rispettano la salute dei cittadini e dell’ambiente. 5) Andare verso una moratoria nella realizzazione di qualsiasi nuovo impianto di incenerimento e ad una progressiva dismissione degli impianti esistenti; 6) Adottare la tariffazione come metodo puntuale per i rifiuti prodotti in modo che ognuno paghi in base a quanto effettivamente prodotto; 7) Promuovere un attento insegnamento nelle scuole sulle varie modalità di divisione dei rifiuti da parte dei soggetti senza conflitto di interessi. Il percorso di educazione deve essere rivolto non soltanto ai ragazzi, ma anche agli stessi adulti con modalità permanente e non episodica. Devono essere stanziati dei fondi su questo aspetto che consideriamo fondamentale. Inoltre è anche qui opportuno poter coinvolgere non soltanto enti pubblici, ma le stesse associazioni ambientaliste e dei consumatori. Richieste inerenti l’inceneritore di Montale Ci sono tre punti che per noi sono fondamentali: 1. Premessa irrinunciabile: occorre effettuare una ricerca epidemiologica puntuale per capire le ricadute sanitarie dell'impianto attualmente esistente. Vista la presenza di tante fonti inquinanti , questa ricerca ci sembra tassativa; Legambiente circolo di Pistoia – Legambiente circolo di Agliana – WWF sezione di Pistoia – WWF sezione di Prato – WWF sezione Toscana 2. La parte tecnica deve essere aperta ad esperti delle associazioni ambientaliste e sanitarie nell’ottica di una completa trasparenza di gestione dell’impianto; 3. La provincia di Pistoia deve fare la Valutazione di Impatto Sanitario prima dell'ampliamento dell'impianto; Inoltre non bastano generiche affermazioni di collaborazione : occorre che i comuni presenti nella gestione dell'impianto (Montale, Agliana, Quarrata) diano garanzie certe di monitoraggio degli inquinanti attraverso una più stretta collaborazione con le associazioni ambientaliste, con la popolazione e con i comitati della piana (pubblicazione dati su Internet,ecc) Tale collaborazione deve essere intesa per tutta la parte gestionale dei rifiuti ( quindi non solo la parte impiantistica), per una disamina completa sulla produzione/recupero/smaltimento dei RSU e l'analisi e le proposte condivise su tutta la filiera dei rifiuti. Legambiente circolo di Agliana Legambiente circolo di Pistoia WWF sezione di Pistoia WWF sezione di Prato WWF sezione Toscana Pistoia, 01 luglio 2006