LA VOCE A TE DOVUTA

13 gennaio 2009


Ho dato a te i miei baci protesi come il ramo nudo di gennaio verso altitudini azzurre e vesti a scudo d’inefrenabili istinti. Ho dato a te i miei baci consumando i calendari ed i numeri disfacendo le sillabe, senza posa; capovolto cieli – e di più- rarefatto nebbie immobili e t’ho preso il cuore tra le mani , l’ho tenuto, l’ho tenuto tra queste dita inutili che insaziabili ti hanno voluto e che anche quando non ci sei sentono di prenderti e di farsi d’avorio. Io, te. Uno.