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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
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Non ci fidiamo dell'anima solidale e cooperativa di Matteo Renzi

Post n°1450 pubblicato il 31 Ottobre 2016 da r.capodimonte2009
 

Un Matteo Renzi illuminato sulla Via di Damasco, tutto colmo di solidarietà politica, da offrire a quegli stessi avversari che ventiquattro ore prima aveva dileggiato dal “comizio lobbista” di Roma, da dove il popolo piddino, dalla vergogna, si è assentato, e nonostante l’afflusso fosse sostanzialmente pagato  con i soldi che, ancora quarantotto ore prima, il capogruppo alla Camera Rosato, aveva giustificato, nell’esoso incasso dei parlamentari più ricchi al mondo!

Un ometto che, circondato da una marea tricolore, questa bandiera ormai calpestata e sdrucita da mille offese alla dignità e all’onore del Paese, si è permesso il lusso ci chiamare a raccolta le opposizioni, specialmente una, che “debbono superare le sterili polemiche e le partigianerie, e correre al capezzale dell’Italia, sfigurata dal terremoto.”  

Non che le opposizioni, compresa quella a cui si riferiva, abbiano mai rifiutato l’aiuto, anzi, in occasione di eventi non troppo lontani, si è vista la lavoro, a spalare fango, al posto dei deputati piddini, che pure governavano quelle terre. Ma non è che lui abbia mai fatto mostra di condividere i rischi legati alla inesistente cura dei territori e dell’edilizia pubblica e privata, da parte, per lo più, degli amministratori di casa propria; né ci risulta che abbia mai chiesto venia, quando la “bella scuola” è crollata, fortunatamente fuori orario di lezione, dopo le sua riforma infingarda; anzi ha voluto dimostrare la sua prepotenza decisionale (che sarebbe bene dedicasse alla Nato e alla UE!), mettendo a capo dell’ufficio della ricostruzione una vecchia volpe della politica comunista, tra l’altro con le mani imbrattate dagli scandali, Vasco Errani. Si è premurato di consultare le opposizioni che adesso chiama a raccolta, quando l’ha nominato con un colpo di mano, per immettere nella ricostruzione l’asso di picche della Lega Coop? E nonostante che, un giorno sì e uno pure, gli uomini di questa frangia illegale dell’imprenditoria italiana, siano ormai coinvolti nella maggior parte degli scandali edilizi?

Caro premier, adesso i nodi che Ella ha intrecciato in quasi tre anni di potere assoluto, grazie alla mistificazione e al trasformismo, vengono al pettine! Una zappa sui piedi, si potrebbe dire, dopo che ha, tra l’altro, giocato a fare il duro, per mesi e mesi con i tycoon tedeschi di Bruxelles, che intanto si facevano i fatti loro, salvando le loro banche piene di buchi, mentre quelle italiane, allineate e coperte a favorire gli impresari “progressisti” di Confindustria; mentre Ella e quel l’incosciente del suo “indispensabile” ministro degli Interni, continuavate a raccogliere immigrazione clandestina, non pensando minimamente (e come aspettarsi che un Alfano abbia un encefalo  umanoide!), che ce n’era già tanto di “stato sociale da raccogliere” in ambito italiano, e adesso, tutta la sua retorica “evangelica” va a cozzare con 50.000 “immigrati” veri, quelli che dal centro Italia pressochè distrutto, si riverseranno, saranno costretti a riversarsi, nel resto della penisola, nudi e crudi come sono restati!

Cosa farà adesso signor Presidente? Darà ordine ai prefetti di obbligare a chi ha l’appartamento grande, ad ospitare profughi terremotati? Come pagherà le esigenze primarie di tutti questi italiani, adesso che i miliardi, che ha già chiesto all’UE, sono stati stanziati per i nigeriani, i congolesi, gli etiopi, i libici, i siriani e gli afgani: per non parlare dei rumeni, dei circassi, dei georgiani, dei cinesi, dei cingalesi? Come giustificherà che questi stranieri, che non hanno diritto, per lo più, a stare in Italia, così come, non li accettano, le nazioni più “civili”, Francia e Inghilterra, che Ella non ha il coraggio di  contestare per i loro atteggiamenti razzisti (di ottocentesca memoria!), ma magari se la prende con la povera e piccola Ungheria, che si difende dalla marea come può, si sono accomodati in decine e decine di centri d’accoglienza, superpagati dallo Stato, senza controllo alcuno, mentre i grandi “malavitosi” che li gestiscono si arricchiscono ogni giorno di più?

Permetterà che gli italiani, respinti dal terremoto, si accampino alla Stazione Centrale di Milano o alla stazione Termini, o sul Lungolago di Como, mentre i loro emuli dalla pelle scura dormono negli hotel?

E, ci scusi, quali saranno di hotel “liberi” da costoro, che ella riserverà a 50.000 italiani, per il tempo necessario a che Mr. Errani ricostruisca queste leggendarie casette, che, ne siamo purtroppo convinti, saranno, né più né meno, le stesse casette berlusconiane di marzapane dell’Aquila?

Renzi avrà già capito che non gli crediamo, non crediamo ad una sola parola che ha lanciato, con tanta bonarietà da Roma, e farebbero bene a non credergli neppure i terremotati, i quali sarà il caso che inizino a curare da soli le loro profonde ferite fisiche e morali. Che pensino bene alle 130.000 famiglie restate praticamente senza risparmi, che ancora aspettano di essere rimborsate da uno Stato cialtrone, e amico dei banchieri falliti. Che pensino bene ai pensionati, senza pane, che saranno costretti ad indebitarsi con questi stessi banchieri per riscuotere le loro piccole pensioni. Che si rammentino degli esodati, dei disoccupati, dei 4,5 milioni di diseredati che già circolano in Italia, compresi, appunto, 500.000 stranieri, con i quali dovrebbero condividere altrettanta miseria!

Si rendano conto che Renzi e Padoan, con l’aiuto proprio dei regolamenti europei, hanno strappato ai comuni, gli stessi che dovrebbero assisterli  (e questo i sindaci, poveracci, lo sanno bene!), il 75% delle loro risorse, per immetterle nel calderone del debito pubblico, su cui insistono i capitoli degli stipendi e delle pensioni d’oro di burocrati e parlamentari, i fondi perduti alle imprese politicizzate e corrotte, l’evasione fiscale degli intoccabili, le gradi opere inutili, come le Tav e le “nuvole romane”, mediate dalla mafia e dalla malavita politica...

Si ricordino che se a Pompei, ogni giorno, crolla un pezzo di antichità, ma nessuno fa nulla, pensino la fine che faranno le chiese e le opere d’arte distrutte dal cratere. E pensino anche che i geologi e i vulcanologi di Stato, quelli che danno le notizie sui gradi del sisma, dopo essersi accordati col Governo, sanno benissimo che mezza Italia è a rischio catastrofe, ma i partiti che hanno dominato il paese per settant’anni adesso si accorgono che tanti sono stati i terremoti nel nostro Paese, tanti altri ce ne saranno, e forse ci sono vulcani pronti ad eruttare, e che potrebbero fare molto peggio!

Detto questo, caro premier, quale dovrebbe essere la ragione per cui, chi non ha mai condiviso né condivide il suo modo di governare e di mentire, dovrebbe dimenticarlo, e collaborare allo sfascio generale? (R.S.)                                                                                                                                                                          

 
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