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Chi continua a personalizzare il M5S, va preso a sganassoni!


Non erano bastati gli agguati a Virginia Raggi, le guerre intestine tra le “pasionarie romane” del Movimento, una magistratura creativa che collabora con chi si diverte a fare esposti contro tutto e tutti, e intanto avalla la fuga di notizie su indagini che, al contrario, non vedevano mai il sole.In questi giorni, a Palermo, la città che avrebbe dovuto segnare la conferma per i grillini di conquistare la Sicilia, e quindi una bella fetta del Sud Italia, sta succedendo di tutto, dopo che la procura, guarda caso,  si è scagliata, come una corazzata, contro le famose “firme false” che poi false non erano, perché già depositate, ma con imperizia ricopiate in nuovi verbali (mentre su altre decine di casi molto peggiori, come addirittura la compravendita di voti e di schede con a capo la criminalità PD, altri giudici sorvolavano!). Anche qui, Grillo, a torto o a ragione, ha sospeso gli autori di questa idiozia, e si tratta di tre deputati, mentre ha lasciato libero il web di scegliere il candidato Ugo Forello, impegnato nell’associazione “benemerita” Addiopizzo. A questo punto si sono fatte avanti le truppe cammellate di chi, evidentemente, “si sentiva messo da parte”, coadiuvate, niente meno che da tale Andrea Cottone, giornalista, ex-Addiopizzo, nonché membro dello staff-comunicazione del M5S alla Camera, che si è sentito in dovere di tirare fuori il solito paccotto (una registrazione), subito intercettato, riguarda caso, da Repubblica, e dal quale Forello, che è avvocato, sembra che si faccia scorpacciate degli imprenditori che tentano di sfuggire alle mafie (ma allora chi dovrebbe difenderli, gli avvocati del PD?). Un'altra “prima donna”, che esce allo scoperto, e ci fa comprendere quanto è ancora carente e preoccupante la formazione di questa classe politica grillina; la quale non è nemmeno così furba da evitare di cadere nelle braci dei media, che sono pronti a sgozzarla. Tutto finirà con altre sospensioni, o finalmente ci sarà qualcuno che, interrompendo la noiosa e inutile “pratica pacifista” cominci a menare sganassoni a destra e a manca, altro che il povero Beppe, che sta combattendo la sua battaglia da “garante”, ma pare che serva a poco?Ringraziando commossi per la probabile “frana” di voti che tutto questo bordello increscioso comporterà in Sicilia, cominciamo a credere che il Movimento, così ricco di aspetti propositivi e di alternatività politiche, dimentichi che siamo in Italia, e il livore dell’arrivismo e della disonestà sono sempre in agguato: ed è giunto il momento, pena la decadenza, di ricorre a sistemi di elezione e di scelta dirigenziale, verso chi ha i numeri e i curricula, e non le poche centinaia di voti che, a volte, purtroppo, nascondono certe pochezze intellettuali da far paura! (R.S.)