ITALIA 2009

LIBERTA DI STAMPA E PENSIERO


Nel suo saggio intitolato “The prevention of literature”, George Orwell scrive che “la libertà di stampa, posto che tale espressione voglia effettivamente dire qualcosa, significa innanzitutto libertà di criticare e di opporsi”.“Ad ostacolare la libertà di stampa sono la concentrazione della stampa stessa nelle mani di pochi ricchi, il monopolio della radio e della televisione, e la scarsa propensione del pubblico a spendere soldi in libri”.“Nella nostra epoca, tutto cospira a trasformare lo scrittore, così come ogni altra tipologia di artista, in una sorta di ufficiale di second’ordine, spingendolo a lavorare su temi che gli vengono passati dall’alto e senza dire mai quella che a lui sembra essere tutta la verità”.Al termine del suo saggio, Orwell ritiene opportuno puntualizzare che “in Inghilterra i nemici più acerrimi della verità, e quindi della libertà di pensiero, sono i signori della stampa, i magnati dell’industria cinematografica e i burocrati”, ma è “l’indebolimento del desiderio di libertà negli stessi intellettuali a costituire il sintomo più preoccupante di tutti”. “Una società diviene totalitaria quando la sua struttura è manifestamente artificiale, e ciò si verifica nel momento in cui la classe dirigente di un dato Paese ha ormai perso la propria funzione, ma si ostina ad aggrapparsi al potere per mezzo della forza o dell’inganno”.