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In pericolo la democrazia?


Come nelle peggiori previsioni del Cavaliere in questi giorni si è realizzata l'occupazione di tutte le posizioni di potere in Italia.I Comuni sono passati per prima per la maggioranza al centrosinistra, poi le Province e la quasi totalità delle Regioni e adesso il Parlamento e le più alte cariche istituzionali ed infine anche la carica più alta di Capo dello Stato, quella che dovrebbe costituire il baricentro di tutti gli equilibri democratici, è stata divisa tra i partiti della maggioranza come se si trattasse di una poltrona qualsiasi.Una svolta storica, un ex PCI al Quirinale con buona pace dell'area moderata, della chiesa e di chi in quel credo estremo non ha mai creduto. Un uomo che nella sua vita ha partecipato al Congresso dei Partiti Comunisti a Belgrado (nella foto), dove si parlava russo e la presenza della Mosca di Stalin aleggiava nella stanza.Un uomo che sostenne la tesi dell'Unità che definì gli operai insorti in Ungheria contro il regime assassino Comunista come   "teppisti" e "spregevoli provocatori".Nella vita si possono commettere degli errori, ma il suo è stato quello di accettare un totalitarismo come possibile soluzione politica e tale forma mentis è pericolosa perché non si perde facilmente e chi la professa o l'ha professata per un ampio lasso di tempo nella propria vita, non può ora assurgere a garante della democrazia. La nostra è proprio una democrazia malata che il centrosinistra non sta cercando sicuramente di salvare.